VIRUS E LA RIFORMA DEL FISCO OLANDESE
VENERDÌ, 29 MAGGIO 2020
VIRUS E LA RIFORMA DEL FISCO OLANDESE
IL MONUMENTO
“Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affummicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d’un macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.”
-Piero Calamandrei-
VIRUS E LA RIFORMA DEL FISCO OLANDESE
Gli USA avevano innalzato, dalla Francia donato, il
monumento con la fiaccola protesa verso il cielo della moderna Libertà
rivoluzionaria. L’Europa aveva innalzato il monumento al simbolo dell’Euro
sulla protesa mano verso il cielo del suo monumento. L’Italia aveva diffuso
l’originale artistico monumento scritto da Calamandrei. L’Europa dell’Euro
pretese riforme per quei soldi risarcitori simbolici delle vite umane perdute e
per i parziali danni subiti dall’economia disasastrata dal mortale virus
mondiale 2020. E, ebbene e allora, l’Italia che cosa fece? Varò una grande
riforma compatibile con il sistema del libero mercato e della libera
concorrenza: varò una riforma fiscale tale e quale, non simile ma addirittura
gemella a quella olandese e, imitando gli USA, eliminò anche l’imposta del
valore aggiunto, la famigerata IVA. Mentre l’immortale Marx ancora valeva anche
per il semplice riassunto diffuso dal piccolo Bicefalo: “La classe lavoratrice,
sostituirà, nel suo sviluppo, all’antica società civile, un’associazione che
escluderà le classi ed il loro antagonismo, e non vi sarà più potere politico
propriamente detto, poiché il potere politico è precisamente il riassunto
ufficiale dell’antagonismo nella società civile”. Era l’armonia raggiunta nella
liberazione dal vampiro finanziario-capitalista, con l’osservanza dell’antico
saggio Louis Blanc: “La concorrenza per il popolo è un sistema di sterminio,
essa non è dunque che un procedimento industriale per mezzo del quale i
proletari sono costretti a sterminarsi a vicenda”. Intanto l’opposizione,
illegale nostalgica delle famigerate criminali camicie nere, falsamente
insinuava che i volontari civici italiani erano guardie rosse e guardiani
iraniani. (Ricordo da un racconto di Tirella).
LA GUARDIA ROSSA
“Quel che si avanza è uno strano soldato,
viene da Oriente e non monta destrier.
La man callosa ed il viso abbronzato,
è il più glorioso di tutti i guerrier.
Non ha pennacchi e galloni dorati,
ma sul berretto scolpiti nel cor
mostra un martello e una falce incrociati:
gli emblemi del lavor! Viva il lavor!
E’ la Guardia Rossa
che marcia alla riscossa
e scuote dalla fossa
la schiava umanità.
Giacque vilmente la plebe in catene
sotto il tallon dell’iniquo padron:
dopo millenni di strazi e di pene
l’asino alfine si cangia in leon.
Sbrana furente il succhion coronato,
spoglia il nababbo dell’or che rubò,
danna per fame al lavoro obbligato
chi mai non lavorò, non lavorò.
E’ la Guardia Rossa
che marcia alla riscossa
e scuote dalla fossa
la schiava umanità.
Accorre sotto la rossa bandiera
tutta la folla dei lavorator:
rimbomba il passo dell’epica schiera
sopra la tomba del mondo che muor.
Tentano invano risorgere i morti:
tanto a che vale lottar col destin?
Marciano al sole più ardenti e più forti
le armate di Lenin! Viva Lenin!
E’ la Guardia Rossa
che marcia alla riscossa
e scuote dalla fossa
la schiava umanità.
Quando alla notte la plebe riposa
nella campagna e nell’ampia città,
più non la turba la tema paurosa
del suo vampiro che la svenerà.
Che sempre veglia devota e tremenda
la Guardia Rossa alla sua libertà:
la tirannia cancrenosa ed orrenda
più non ritornerà, non tornerà!
Ché la Guardia Rossa
già l’inchiodò alla fossa,
nell’epica riscossa
dell’umanità”.
-Spartacus Picenus – Raffaele Offidani-
(1919, adattato alla musica di “Valse brune”)
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia.
Vedi:
VIRUS AUSTRIACI NORDICO SCESO
LA CONCORRENZA
(MUM) MONETA UNICA MONDIALE -LIBRO SETTIMO-
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