PRIVILEGIATI E OFFESI
mercoledì, 18 dicembre 2019
PRIVILEGIATI E OFFESI
Nel mio paese c’erano: Podestà, maresciallo, nobile,
titolato, dottore, prete, padrone, farmacista: erano gli “uomini forti”, forti
per colpa dell’ignoranza e della paura di coloro che, singoli e isolati, si
ritenevano deboli; poi, ultimo più dell’ultimo, veniva l’animale che era
perseguitato, maltrattato e assassinato, in condizione simile alla donna, e al
sesso femminile definito “debole” come quello “ibrido, multifunzionale”.
Insomma, visto che arrivano le festività: Giuseppe e Maria con il figlioletto,
mucca e asinello, renna, orso, e altri, tutti dal vitello d’oro sfruttati e
presi a fucilate. Gli abitanti del mare erano, nello stesso momento, privilegiati
e offesi. (Ricordo da un racconto di Irina).
POVERTA’
Eccola che cammina
e nell’illusione vive
da quando ormai nacque.
Tutto lo splendido contorno
non vale più niente
e rimane il centro
di quello che l’occhio vede
ed il cuore ancora sente
percepisce e piange.
Povertà nell’animo spoglio!
Povertà nell’anello d’oro!
Povertà nel lindo vestito!
Fuggiamo da questo noi stesso
e con le scimitarre
facciamo a pezzetti il cielo
e gettiamoci dentro i missili
evadendo da questo mondo.
Le radici però rimangono
e abbarbicate nell’oscurità della terra
ancora trovano un po’ di nutrimento
Illusione che vive
e già cammina
da quando ormai nacque
e cercando solo la morte
attanaglia coi denti sporchi
putride carni animali.
-Renzo Mazzetti- (“Verso Levante, poesie del mio autunno
caldo” Bologna 2009).
Vedi:
TESTINA NORDICA
ORSO E ANUBIS
CECCHINA
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