CONCORRENZA
venerdì, 15 novembre 2019
CONCORRENZA
La concorrenza non si è dimostrata una sana competizione tra persone che mirano allo stesso scopo e cercano di superarsi a vicenda, perché l’interesse personale in economia non è equiparabile alla competizione sportiva in cui, per conquistare un record o una coppa o una medaglia, tutti si cimentano sul medesimo piano facendo affidamento soltanto sulla propria abilità mentale e forza fisica. Nel settore economico di una società esite il cittadino “fortunato” di famiglia ricca o benestante che, sano e forte, parte avvantaggiato; ed esiste il cittadino “sfortunato” senza famiglia o di famiglia modesta o povera che, anch’egli, sano e forte, non solo parte svantaggiato, ma addirittura non parte. La concorrenza, per gli operatori economici significa “giocare” sul prezzo più basso di quello della concorrenza ma, se il consumatore sulla merce di uguale qualità e quantità, può trovare un risparmio (che non è detto sia veramente tale, perché i monopoli i prezzi se li aggiustano per spuntare comunque il massimo profitto), il lavoratore, in ogni caso, è travolto nel vortice mortale della spietata concorrenza rappresentata dal grosso numero di disuccupati (esercito di riserva), e perciò è sfruttato e oppresso sempre di più con i ritmi di lavoro e gli aspetti normativi e dal basso compenso. Sulla concorrenza, aveva ragione, già negli anni del 1800 Louis Blanc: “La concorrenza per il popolo è un sistema di sterminio, essa non è dunque che un procedimento industriale per mezzo del quale i proletari sono costretti a sterminarsi a vicenda”. Così avviene nel Novembre 2019, XXI secolo. Gioco dell’oca: Riavvia capitale fallito riavvia. (Ricordo da un racconto di Therios).
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