IL MEZZO PUBBLICO SABOTATO
martedì, 19 marzo 2019
IL MEZZO PUBBLICO SABOTATO
Prima c’era più allegria, diceva una matura signora mentre passeggiava con il cane. Un’altra: troppi soldi, troppi soldi… siamo carne scatolata… era bello quando si viaggiava sul cassone dell’autocarro seduti sulle panche di legno e si parlava, si rideva anche con il freddo, insomma, ci si voleva tutti più bene. Sarà perché avevamo conosciuto la guerra, e non c’era famiglia che non avesse avuto uno o più lutti, bastonati, feriti, imprigionati, scampati ai campi di sterminio, la casa distrutta. Ecco l’autobus. Il prossimo mese cambiano le partenze, arrivi e percorsi. Le inventano di tutte. Creano sempre più disagi, con la scusa di togliere dal centro il traffico pesante… sempre più ostacoli. Lo fanno per prendere più soldi con i parcheggi ma sabotano il servizio pubblico. A San Pierino, da quando hanno spostato la fermata, non sale più nessuno, troppo lontana, troppo scomoda per tutti ma ancora di più per gli anziani. Prima le corse erano piene ed ora sono vuote. Il mezzo pubblico deve essere capillare, comodo e conveniente, sennò che servizio pubblico è? I mezzi pubblici devono essere curati, prioritari, privilegiati! (Ricordo da un racconto di Maya).
Nella culla vagiva in tre idiomi,
all’asilo parlava, non troppo bene,
già due dialetti asiatici e tre lingue,
alle superiori correttamente sei,
ma, all’università, due più due,
con la macchinetta automatica.
Tutte lingue e dialetti d’ignorante
scimmietta, a ogni prova, la banana.
Tante lingue senza capo né coda
ma tutta pancia, poliglotta smarrita,
non sa neppure dove si trova l’Africa,
e mangia le banane con le bucce.
-Renzo Mazzetti- (16 Marzo 2019)
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