ERA EDILE (DALLA DITTA ALLA BARACCA)

mercoledì, 20 marzo 2019
ERA EDILE (DALLA DITTA ALLA BARACCA)

Un segretario di partito passò alla storia per la seguente frase: Dobbiamo passare dall’ ”io” al “noi”. In altri tempi, un capo fu ricordato per il “voi” e i suoi sgherri, prima di bastonare la gente, si eccitavano gridando: “A noi!”. Io noi voi sono i pronomi usati, in modo molle e neutro o folle e sanguinario, per addormentare il popolo. La ninnananna, nella versione molle e neutra, otteneva lo stesso risultato della badante che studiava sussurrando rosae rosam rosa e addormentava la creatura. Ribattezzato il partito con il nome di “Baracca” in onore dell’amico americano, inventarono anche il nuovo inno: Fin che la baracca va, tu lasciala andare. Ancor prima, sempre nell’era meglio conosciuta come “Edile” per i numerosi muri eretti, un altro segretario chiamò il partito “Ditta” in onore al capitalismo dominante. Il Rottamatore fuori vagava, e chissà che cosa tramava. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

FEDE COMUNISTA (DEI DEE MASSE) [ * parte ]

Da compagno a compagno, disse Corrado grande martigiano,
hai coraggio a girare con le trombe per tutti i paesi del comune:
il muro di Berlino è caduto, alla Bolognina non l’hanno cacciato;
ma la sera dopo la sala di Torre Giulia traboccava di entusiasmo,
tutti volevano il microfono, indomiti parlavano, analizzavano.

Fede comunista incarnata, … 

Vedi:

HANOI

GRAZIE CURDI (PER LORENZO ORSETTI)




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