RITO PASSATO (FAVOLA E NINNANANNA)
martedì, 22 gennaio 2019
RITO PASSATO (FAVOLA E NINNANANNA)
C’era una volta il rito della favola e della ninnananna. Le mamme o i babbi o tutti e due insieme, si prendevano cura delle proprie creature, con delicatezza le accompagnavano a letto e, per facilitare il sonno, creavano una speciale atmosfera serena con tenere affettuosità. Tante favole e ninnananne venivano inventate lì per lì, o erano parole senza senso appena sussurrate, suoni incomprensibili, un coro muto dolce dolce, una diffusione dei caldi suoni del solo respiro o favole e ninnananne in chiaro recitate. Una ninnananna, la cui origine si perde tempo, resta tra i ricordi socializzati e preziosi di fratelli e sorelle, di tanti vecchi amici: “Ninnananna ninnao questo bimbo a chi lo do? Lo darò alla befana che lo tenga una settimana, lo darò all’uomo nero che lo tenga un mese intero. Ninna nanna ninnao questa bimba a chi la do? La darò all’uomo nero che la tenga un mese intero, la darò alla befana che la tenga una settimana”. (Ricordo da un racconto di Tirella).
UN MINISTRO DALLA FAVOLA
C’era una volta un furbo ministroche dalla favola uscì coraggiosofece piena luce su tutti gli scandalisulle trame e ripulì lo Stato dai segreti.Della Patria difese i sacri confinie cacciò tutti i politicanti e dittatoritutti gli avventurieri e privilegiatitutti i re con familiari e cortigiani.Espropriò tutti i palazzi del poteretra l’altro già da sempre strapagatiarrestò complici e latitanti criminaliriportò a casa loro tutti i clandestini.Sereno impavido con lingua senza pelidefinì assassini comunisti i terroristi rossidefinì assassini fascisti i terroristi neri.Fu ministro insigne e politico ineguagliabiledegli ultimi eroe e dei diritti umani creatore.-Renzo Mazzetti- (Giovedì 17 Gennaio 2019)
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