VITA ITALIANA (GLOSSA)

 

mercoledì, 28 novembre 2018

VITA ITALIANA (GLOSSA)

La Costituzione fissa i principi e le regole della vita italiana. Abbiamo armi di sterminio e su tutto ciò non esercitiamo il potere reale di controllo sull’uso di queste armi pazzesche. La discussione sulla sorte di queste armi si svolge, a volte, e mai per veramente distruggerle e correttamente smaltirle, fra due soltanto “superpotenze” (americani e russi) e senza che noi nemmeno osiamo domandare di entrare nella discussione. Non si tratta solo delle atomiche. Tanta parte delle decisioni relative all’informazione, all’organizzazione, al materiale delle produzioni da cui dipendono la quantità e la qualità del lavoro, la sorte del verde, dell’aria, delle acque, delle nostre vite, è nelle mani di potenti oligarchie sovranazionali, addirittura (come buona parte del gioco in Borsa) delle macchine programmate con modelli che si attivano senza spirito critico, senza alcuna sensibilità. Abbiamo dei posti dove l’industria del delitto accumula una quota incredibile della ricchezza nazionale, e stragi orrende sono state compiute senza che si facesse alcuna luce sugli esecutori e sui mandanti e sui perché. Viviamo, e malissimo, in due paesi, uno “legale” e uno occulto? Abbiamo bisogno di conoscenza e della libertà di praticare un totale, e perciò credibile e valido disarmo in completa autonomia da tutti e in libera e vera libertà. Quanta pace e serenità, quanto risparmio e sviluppo pulito e sano? Miliardi inimmaginabili, non contabili, vita italiana dal valore inestimabile, e, con un metro paradisiaco, assaporare la felicità naturale della serenità pulita. L’industria bellica riconvertita in produzioni di pace: minima base civile su cui poggiare un paese in movimento sulla strada della prosperità intelligente. (Ricordo da un racconto di Irina).

 

GLOSSA PER GLI ANNI A VENIRE

 

Abitatore dei raggi demiurgo d’ombre brevi,

nell’anno diciannove circumcamminatore di tramontane e tramonti,

vengo a chiederti attenzione anche se giustamente

da molti momenti i tuoi occhi s’innamorano alle pompe

impudiche del pollaio:

-Ti ragiono di una stagione un luogo dove senza ragione per necessità

gli alberi da frutto sono decorazione

di una stagione un luogo senza ragione per necessità

gli ozi cedono ai negozi

di una stagione un luogo dove senza ragione per necessità

il respiro finisce e incomincia la conversazione

di una stagione un luogo dove senza ragione per necessità

il giudizio muore e nasce la giustificazione.

In quella stagione in quel luogo senza protestare hai capito

l’impaccio dei tuoi abiti infantili

l’umiliazione della tua bicicletta cromata

senza protestare hai capito quel che t’era lecito:

il sole l’ombra la penombra e nient’altro.

Da quando ci siamo lasciati da quando

per l’ultima volta mi hai visto attraversare la luce tra l’ombra dei filari e l’ombra dei bastioni

da allora ho incontrato animali uomini idee

da allora ho imparato molte nuove parole, quasi tutte sinonimi.

Ma di tutto riparleremo quando saremo di nuovo insieme, per ora volevo solo ricordarti di me ricordarmi di te.

Ricercarti è molto difficile: non esistono documenti scritti

solo l’atto di nascita molto impreciso molto lontano arrivederci.

-Giuseppe Bertolucci- (Roma 10 Febbraio 1967).

 

Vedi:

 

LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO

 

FILASTROCCA ARMATA

 

L’UNITA’

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