LA STORIA DEI GIORNALI ITALIANI
lunedì, 12 novembre 2018
LA STORIA DEI GIORNALI ITALIANI
C’erano una volta i giornali di partito, di fabbrica, di
scuola, di facoltà. Molto era il lavoro svolto volontariamente. Una
preoccupazione dei giornalisti militanti comunisti era quella di fare un
giornale che non fosse un bollettino di partito. C’erano le idee politiche e le
notizie della vita di partito, l’analisi, la elaborazione politica e la critica
economica, la propaganda e l’agitazione per le mobilitazioni di massa e per le
elezioni, però, pur portando avanti la visione delle cose e la lotta
ideologica, c’era attenzione all’oggettività e il rispetto della verità in
particolare nei settori della cronaca, scienza, arte e l’altrui politica. Era
chiaro che la conoscenza vera delle opinioni, studi e l’altrui iniziative, se
pur a loro avverse, venivano combattute meglio e, se veramente conosciute,
diventavano addirittura un contributo da utilizzare per una progettazione
politica più forte. In ogni epoca politica era stato condannato con
l’appellativo di “pennivendolo” colui che tendeva di nascosto a ingannare, a
sopraffare, a mascherare i suoi intenti sotto false apparenze. I giornali con i
loro partiti scomparvero tutti. I giornali liberi, con i giornalisti
professionali e indipendenti, vissero fino a quando non realizzarono profitti
ritenuti soddisfacenti dai loro padroni. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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Circa l’origine delle definizioni
in politica di “destra” “sinistra”
è dalla caverna l’origine semplice
vera significativa che per secoli tenne:
destra era e fu il braccio della forza
bruta dominatrice guerrafondaia;
sinistra era e fu il braccio del cuore
sensibile accogliente fraterno pacifico.
Ai primi del duemila tutto fu superato:
nacque un nuovo arto politico
infestante
né di destra né di sinistra
fu definito (Qt) Qualunquista trasversale:
racchiudeva in sé tutto il negativo
senza spirito senza cuore ma forza bruta
moneta mercato Qt torchio dell’umano.
-Renzo Mazzetti- (10 Novembre 2018)
Vedi:
UMANOIDE-MACCHINA CANNIBALE
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