ECONOMIA FEDE CULTURA

 

mercoledì, 31 ottobre 2018

ECONOMIA FEDE CULTURA

La programmazione capitalistica è infatti sempre collegata a tendenze antidemocratiche e autoritarie, alle quali è necessario opporre l’adozione di un metodo democratico anche nella direzione della vita economica. Col maturare dei tentativi di programmazione capitalistica si fa più difficile la posizione dei sindacati. Parte sostanziale della programmazione è infatti la cosiddetta “politica dei redditi”, che comprende una serie di misure volte a impedire il libero sviluppo della lotta sindacale, con un sistema di controllo dall’alto del livello dei salari e il divieto del loro aumento oltre un certo limite. E’ una politica destinata a fallire (interessante l’esempio dell’Olanda); ma può fallire solo se i sindacati sappiano muoversi con decisione e con intelligenza, collegando anch’essi le loro rivendicazioni immediate alla richiesta di riforme economiche e di un piano di sviluppo economico che corrisponda agli interessi dei lavoratori e del ceto medio. La lotta dei sindacati non può però più, nelle odierne condizioni dell’Occidente, essere condotta soltanto isolatamente, paese per paese. Deve svilupparsi anche su scala internazionale, con rivendicazioni e azioni comuni. E qui è una delle più gravi lacune del nostro movimento. La nostra organizzazione sindacale internazionale (FSM) fa soltanto della generica propaganda. Non ha finora preso nessuna iniziativa efficace di azione unitaria contro la politica dei grandi monopoli. Del tutto assente è anche stata, finora, la nostra iniziativa verso le altre organizzazioni sindacali internazionali. Ed è un serio errore, perché in queste organizzazioni già vi è chi critica e tenta di opporsi alle proposte e alla politica dei grandi monopoli. Ma vi sono, oltre a questi, molti altri campi dove possiamo e dobbiamo muoverci con maggiore coraggio, liquidando vecchie formule che non corrispondono più alla realtà di oggi. Nel mondo cattolico organizzato e nelle masse cattoliche vi è stato uno spostamento evidente a sinistra al tempo di papa Giovanni. Ora vi è, al centro, un riflusso a destra. Permangono però, alla base, le condizioni e la spinta per uno spostamento a sinistra, che noi dobbiamo dobbiamo comprendere e aiutare. A questo scopo non ci serve a niente la vecchia propaganda ateistica. Lo stesso problema della coscienza religiosa, del suo contenuto, delle sue radici tra le masse, e del modo di superarla, deve essere posto in modo diverso che nel passato, se vogliamo avere accesso alle masse cattoliche ed essere compresi da loro. Se non avviene che la nostra “mano tesa ai cattolici” viene intesa come un puro espediente e quasi come una ipocrisia. Anche nel mondo della cultura (letteratura, arte, ricerca scientifica, ecc.) oggi le porte sono largamente aperte alla penetrazione comunista. Nel mondo capitalistico si creano infatti condizioni tali che tendono a distruggere la libertà della vita intellettuale. Dobbiamo diventare noi i campioni della libertà della vita intellettuale, della libera creazione artistica e del progresso scientifico.

INDOVINA  L’INDOVINELLO: CHI E’ L’AUTORE ?

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 AMATO CARO
 
Amato caro, mio grande amore,
ci stai rubando le 40 ore.
Già che sei senza coscienza,
rubaci pure la contingenza.
Visto che sei senza pietà
rubaci pure l’anzianità.
E se vuoi fare le cose serie,
lasciaci pure senza ferie.
Per migliorare la situazione,
togli di mezzo la liquidazione.
Se l’inflazione ancora dilaga,
fregaci la busta paga.
E per dispetto dei sindacati,
aumenta ancora i disoccupati.
E perché tutto sia normale,
facci pagare anche l’ospedale.
E perché ci sia un lieto fine,
facci pagare le medicine.
Per evitare ulteriori danni,
mandaci in pensione a 90 anni.
-Anonimo-
(Careggi, Firenze, 5 novembre 2003)

 

Vedi:

 DUE PUNTI E UGUALE

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