PIDDONE DI WIDIA
mercoledì, 26 settembre 2018
PIDDONE DI WIDIA
Una volta crollato il “muro della vergogna”, in cui, chi di
qua e chi di la, ciascuno, prima, addossava all’altra parte “la vergogna”, in
Italia furono superati i vecchi schieramenti politici. Le nuove formazioni di
partito o di movimento non erano più conosciute in destra o sinistra, in vari
movimenti con nomi particolari, oppure, di centro-destra o centro-sinistra; gli
schieramenti si riconoscevano, molto bene e senza ombra di dubbio, in due
sintesi politiche: furbi o coglioni. Furbi o coglioni esaltarono i propri ruoli
dopo le elezioni del Marzo del Duemiladiciotto. Ebbene? In quelle elezioni non
vi fu un solo vincitore, ma due: movimento cinque stelle e il centro-destra. Ma
nessuno aveva conseguito la maggioranza per governare da solo. Si aprì così un periodo
di consultazioni. Di Maio e Salvini trovarono un’intesa e stipularono un
contratto per il “Governo del cambiamento”. Da quel momento il ruolo dei furbi
fu interpretato dagli ex centro-destra, mentre quello dei coglioni dagli ex
centro-sinistra. I furbi appoggiavano Salvini e criticavano giungendo perfino a
sbeffeggiare Di Maio. I coglioni si opponevano sempre e comunque, spesso anche
a sproposito, a tutti e due, sabotando l’intero governo. Così, i furbi si
preparavano a vincere; i coglioni, invece, si posizionavano per incassare
un’altra batosta e, nella manifestazione nazionale contro il governo, dettero
come premio il “Piddone di Widia” alla delegazione più numerosa e nuova.
(Ricordo da un racconto di Tirella).
PIDDI’ PIDDO’
(Canzonatura)
I permalosi pensavano di cambiare,
ancora un’altra volta! il nome del partito
perché quei “piddì piddò”,
che alle spalle si sentivano cantare
da nuclei di ragazzini saltellanti, …
[ * parte, completa in acciaio pulito]
-Renzo Mazzetti-
(22 Agosto 2018)
Vedi:
CLERO GALOPPINO (12 Settembre 2018)
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