PERCEZIONI

sabato, 15 settembre 2018

PERCEZIONI

Sul dramma dei migranti tutti si scontravano a favore o contro l’accoglienza. Tirata dall’una o dall’altra parte era l’innocente matematica. I numeri si dividevano in veri e percepiti. Quelli veri: molto bassi con una sola cifra. Quelli percepiti: molto alti con due cifre. C’era allarme per i clandestini. La verità dove stava se il numero dei clandestini non poteva essere calcolato con certezza? I numeri veri e certi non era possibile averli proprio perché clandestini, invisibili all’autorità e perciò non censibili. Il popolo vedeva bene, molto meglio di tutte le competenti personalità. La verità stava nel percepito. Questo è ciò che contava e i governanti dovevano dare le risposte. Il percepito dal popolo corrispondeva alla cifra vera. I migranti, impossibilitati di mimetizzarsi tra la gente residente, erano ben visibili per i loro aspetti e le inconfondibili parlate, così come lo furono i primi migranti italiani provenienti dal Nord e dal Meridione, poi quelli dall’Est europeo. Nel paese seduti davanti al bar, si faceva la gara del riconoscimento e mai ci si sbagliava; si offrivano bevande e sigarette mentre si ascoltavano storie. (Ricordo da un racconto di Ariella).

MALEODORANTE COMUNISMO
Profumo di onesto sudore del lavoro
esala dai campi e dalle officine
dallo studio più duro del diamante
si diffonde in creazione sublime.
L’ignoranza disperata profuma curiosa
anelito di giustizia fratellanza uguaglianza
di liberazione dall’oppressione capitale
sfruttamenti di povertà di tribolazione.
Profumo di natura di animali di umani
di intelligenze di pace di invenzioni
di autogoverni di popoli di internazionali
di liberati dai profitti dei sistema mercati.
Profumi celesti comunistici maleodoranti
per le narici più rozze del forte più del forte
più rozze del più sfruttatore degli sfruttatori
narici oppressive per inanità e sterili soldi.
-Renzo Mazzetti- (13 Settembre 2018)

 Vedi:

PUNTO E VIRGOLA (5 Settembre 2018)


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