TEMPI STRANI E BUFFI

 

sabato, 25 agosto 2018

TEMPI STRANI E BUFFI

 

 

Premesso che i problemi relativi ai comportamenti sessuali sono tantissimi e molto complicati, io, quando avevo diciassette anni e anche meno, sarei stato contentissimo se una tipa arrapante mi avesse trombato e non immaginate quante seghe solitarie mi sarei risparmiato, dice Ascanio mentre passa la GAZZETTA DEL BARBIERE a Carlino che, dopo un’occhiata ai titoli, commenta: Sulla nave ferma in porto sono in galera, sequestrati? Macché, sulla terra andrebbero liberi dove gli pare? risponde Sandro, e, Bruno prosegue: Starebbero solo da un’altra parte ma sempre richiusi, no? Ma, questi sono tempi strani e buffi, borbotta Foresto mentre insapona la barba di Antonio. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

 

SENZA TITOLO

 

La società recidiva

senza occhi

senza voce

senza orecchie

reprime immensità di nuova vita

in metafore di vista, di urli, di udito.

La compagine povera che soffre

percepisce ciò che nessun potente

potrà mai imitare o soffocare.

Una nuova èra avanza

nell’aria e nel sangue

già volteggia e pulsa.

Nel sapere di chi non sa

l’alba e il tramonto

è ancora alba e tramonto.

Ma se il tramonto

si chiamasse alba?

E se l’alba

si chiamasse tramonto?

E se la morte della ricchezza

si chiamasse vita?

-Renzo Mazzetti-

(Orizzonti antologia 13

Libroitaliano Ragusa anno 2001)

Vedi:

 

 

ROGO (18 Agosto 2018)

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