GLI INGEGNOSI
mercoledì, 15 agosto 2018
GLI INGEGNOSI
* ‘Gnamo donne, ‘gnamo donne … Con l’altoparlante o a voce
si annunciava l’arrivo delle consegne e delle prestazioni di lavoro a
domicilio. Dotate di destrezza fantasiosa, flessibili alle esigenze del
momento, le lavorazioni e le vendite avvenivano con il recupero e la
conservazione dell’esistente, il tutto senza sprechi né danni per noi e
l’ambiente, socializzando. Per manutenzioni, riparazioni, vendite, passavano
per i paesi e le città: ombrellai, stagnini, pellai, piumai, arrotini, vinai,
ortolani, materassai, pescivendoli, venditori di funghi [fungai]. Insomma,
gentili e gioviali artigiani e commercianti di ogni campo. Lavori e commerci
svolti con genialità. Per esempio il venditore di olio [l'ogliaio] era famoso
per la qualità degli oliveti di Buti, e non lasciava contenitori “a perdere”
perché si fermava in ogni abitazione e, con tempo, pazienza e destrezza, senza
perdere neppure una preziosa goccia, riempiva i “vuoti” di vetro che le massaie
riciclavano per qualsiasi riutilizzo. (Ricordo da un racconto di Vasco). [* 'gnamo =
venite]
IL MESTIERE DEL RICCO
Il mestiere del ricco è difficile,
è il mestiere più difficile del mondo;
quello del povero è il più semplice
perché dovuto al disimpegno.
Osservate con la massima attenzione
il volto del minatore e del lavoratore
quando si recano al lavoro,
oppure quello del disoccupato:
sono volti stracolmi di perplessità
perché non sanno scegliere
se rimanere poveri, disperati
o se diventare ricchi.
Ma,
considerato che i ricchi sono una minoranza,
anche se nell’era tecnocratica
del governo dei professori
i ricchi aumentano i propri capitali,
è evidente che in Italia il popolo preferisce
optare per la miseria e per la disperazione.
-N . N . e Fortebraccio?-
Vedi: CAVERNE GRATTACIELI (3 Agosto 2018)
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