FICO IN AFFITTO
martedì, 17 luglio 2018
FICO IN AFFITTO
Centocinquantamila Euro al giorno, a Montecitorio spendiamo
cinquantaquattro milioni all’anno per la locazione degli uffici? E, poi, chissà
quanti soldi ancora? Rendiamoci consapevoli che, tra palazzi e uffici,
spendiamo in affitti cinquantaquattro milioni di Euro all’anno, e, solo in
Roma, anche di più? E, poi, chissà, in tutta l’Italia, come si va? Carissimi
governanti, avete fatto un inventario in tal senso? La sudata pensione, in un
batter di ciglia, Monti e Fornero, l’hanno toccata, e poi, contenti e piangenti,
hanno torturato anche gli “esodati” e altri occupati. Suicidi senza la condanna
degli occulti assassini. Fico in affitto, perché non convocare i proprietari e
concordare qualcosa di aggiornato e giusto? Ottimo sarebbe l’esproprio
patriottico. Ma, visto il regime vigente, e considerato la degenerazione
dell’onestà pubblica e privata, perché non rimettere in discussione tutta la
questione? Da millenni i “proprietari” hanno incassato somme che nessun privato
sarebbe stato capace di pagare loro, e, in più, quegli immobili, non solo sono
stati valorizzati in maniera inimmaginabile, vista l’attività istituzionale lì
svolta, ma, oltre che conservati molto più che bene, ottimo! hanno, oltre il
più, usufruito di manutenzioni tali e di altissimo livello che nessun privato
mai sarebbe riuscito ad assicurare, neppure lo stesso o gli stessi proprietari.
Esproprio giusto! Esproprio democratico! Smettiamo di pagare, o, almeno,
smettiamo di pagare l’oscuro esoso. In via ingiusta subordinata, scontiamo,
alla grande, il non dovuto. La proprietà privata è un furto? Chi costruì quei
palazzi e per quanto? (Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom).
ANELITO DI GIUSTIZIA
Se vedi li occhi miei di pianger vaghi
per novella pietà che ‘l cor mi strugge,
per lei ti priego che da te non fugge,
Signor, che tu di tal piacere i svaghi;
con la tua dritta man, cioè, che paghi
chi la giustizia uccide e poi rifugge
al gran tiranno, del cui tosco sugge
ch’elli ha già sparto e vuol che ‘l mondo allaghi,
e messo ha di paura tanto gelo
nel cor de’ tuo’ fedei, che ciascun tace:
Ma tu, foco d’amor, lune del cielo,
questa vertù che nuda e fredda giace
levala su vestita del tuo velo,
ché sanza lei non è in terra pace.
-Dante-
Vedi:
CULO FRITTO (7 Luglio 2018)
VIVENTI STATUE
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