SUBUMANO
martedì, 24 aprile 2018
SUBUMANO
Quando Leopardi scriveva “La ginestra”, la natura poteva apparire
giovane, incontaminata, ignara degli eventi politici al punto di sembrare
immota: “Così, dell’uomo ignara e dell’etadi/ ch’ei chiama antiche, e del
seguir che fanno/ dopo gli avi i nepoti,/ sta natura ancor verde, anzi procede/
per sì lungo cammino/ che sembra star. Caggiono i regni intanto/ passano genti
e linguaggi; ella nol vede/ e l’uom d’eternità s’arroga il vanto”. Il
capitalismo ha sempre sfruttato la forza-lavoro umana e l’ambiente naturale, la
natura specifica degli uomini, ed oggi anche la loro capacità intellettuale
viene mortificata dalla selezione scolastica e dalla parcellizzazione
dell’attività produttiva, dall’uso subumano degli uomini. (Ricordo da un
racconto di Tommy detto Tom).
AMBIVALENZE
Il conformismo, addormenta la critica capace
di esaminare e giudicare i fatti per stabilire la verità;
contribuisce allo sviluppo dell’ignoranza,
dell’insensibilità, della cattiveria.
La mancanza dello studio dell’italiano, comporta
l’apprendimento
delle lingue straniere in modo pappagallesco, e fa smarrire
tante parole
con la conoscenza dei significati indispensabili per la
civiltà.
La parola guerra, quando la sentiamo qui, in Italia,
non suscita alcun sentimento; ha perduto significato,
e i morti, i feriti, i bombardamenti, le macerie
le guardiamo alla televisione mentre stiamo a tavola
mangiando tranquillamente;
prima, quando la nostra era da poco finita,
sollecitava spontaneo il sentimento di odio per la guerra
e oceaniche manifestazioni per la pace.
Il conformismo produce l’odiosa indifferenza.
La parola odio è stata cancellata dall’uso comune,
sarà cancellata anche dai vocabolari?
La parola odio, considerata dal conformismo
una parola che rappresenta un sentimento negativo
perché, importante per la dominazione della finanza
mondiale,
è stata abbinata oltre all’invidia anche all’odio per la
ricchezza,
all’odio per la povertà.
Odio la guerra e le armi,
odio l’invasore delle terre altrui,
odio l’oppressore che sfrutta il più debole,
odio le disuguaglianze e le ingiustizie,
odio i privilegi e i privilegiati.
L’odio è un sentimento che esalta la sensibilità dell’animo
e l’intelligenza,
difende le persone che rischiano di essere ridotte
completamente a svolgere il ruolo di consumatori
con l’unica attività del proprio tubo digerente
e con l’adorazione del dio mercato e di sua santità la
moneta.
L’odio per la barbarie conduce a: civiltà, educazione,
progresso,
cultura, raffinatezza, pietà, bontà, generosità, umanità.
-Renzo Mazzetti-
(22 Aprile 2018)
Vedi: RITORNO AL PRESENTE (12 Aprile 2018)
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