LA LOTTA CONTRO LA MENZOGNA
mercoledì, 21 febbraio 2018
LA LOTTA CONTRO LA MENZOGNA
La verità deve essere detta per trarne determinate
conclusioni circa il proprio comportamento. Queste parole si leggono nelle
famose Cinque difficoltà per chi scrive la verità, di Brecht: un breve
messaggio diffuso clandestinamente nella Germania nazista del 1934, e rivolto
al popolo tedesco, ma soprattutto agli intellettuali, agli scrittori del suo
paese e a quelli di tutto il mondo. Chi ai nostri giorni intende combattere la
menzogna e l’ignoranza e vuole scrivere la verità ha da superare almeno cinque
difficoltà. Deve avere il coraggio di scrivere la verità, benché ovunque essa
venga soffocata; l’accortezza di riconoscerla, benché ovunque essa venga
travisata; l’arte di renderla maneggevole come un’arma; il giudizio di
scegliere coloro nelle cui mani essa diventa efficace; la scaltrezza di
propagarla tra questi. Ciò che Brecht diceva allora si riferiva alla situazione
in cui veniva a trovarsi lo scrittore o l’uomo di teatro sotto il fascismo o
anche in un regime democratico borghese. Con le sue opere nel periodo
dell’emigrazione: Danimarca, Cecoslovacchia, Svezia, Stati Uniti e altri posti,
Brecht cercò di superare queste difficoltà e di compiere quello che riteneva il
dovere fondamentale dell’intellettuale: La lotta contro la menzogna. (Ricordo
da un racconto di Therios).
Pane e una stretta di mano, Tra la foresta e le cupe miniere
Qui ho avuto Con l'occhio scintillante nella notte buia
Compagni amati. A questa terra S'erge l'Ural. Addio, Siberia! Addio.
Devo la vita, il mio passo sereno. Terra guerriera e dolce! Sulle onde ghiacciate
Quando vi giunsi umiliato, Che l'oceano ti porta, tu riposa
Ferito al primo scontro (e credevo La fronte, come su un cavallo
D'esser stato colpito alla testa, Schiumante e bianco. Il tuo destriero
Non sapevo che invece il cuore S'esalta ai tropici. Eccoti protesa
M 'avevano trafitto), questa terra Pronta a forare il tempo, a superare
Con acque limpide mi lavò gli occhi stanchi, Tutte le rovine ammucchiate.
Con sali generosi mi saturò le ossa, Noi che partiamo pel cambiamento,
Col balsamo dei pini la forza, Per la libertà di un piccolo paese,
E mi bruciò le vanità più antiche. Spaventeremo i nemici gridando:
Questa terra mi ha ridato l 'anima “Siberia!”. E nel cuore
Del combattente che rifiuta la morte Di un paese ferito porteremo
che al fronte lotta per la vita piena. La calda carezza del grido: “Polonia!”
Così si uniranno nella vittoria,
In un sol canto di gioia, Siberia
E Polonia, Polonia
E Siberia!
Vedi: ESTINTO RISORTO (13 Febbraio 2018)
Commenti
Posta un commento