IL GESTO DELL’OMBRELLO

 

giovedì, 8 febbraio 2018

IL GESTO DELL’OMBRELLO

Il governo toglie i cinque euro per ogni ricarica? E loro, i padroni dei telefoni, s’inventano il nuovo calendario con i mesi di ventotto giorni ciascuno. Il governo impone i trenta giorni? E loro aumentano le tariffe e inventano un altro marchingegno. Ricordo il pensiero di Marx in difesa degli operai: “Non sono soltanto gli schiavi del capitale sono tutti i giorni e a tutte le ore gli schiavi della macchina, del sorvegliante e soprattutto del singolo padrone. Questo dispotismo è tanto più misero, odioso, esasperante, quanto più proclama apertamente il profitto come suo scopo finale”. In mancanza della contrattazione e di una seria politica per tariffe e prezzi, il libero mercato fa il gesto dell’ombrello. E il gioco delle parti succhia soldi. Loro fanno, comunque e sempre, i loro grandi profitti. I governanti? danno l’impressione di tutelare il popolo, invece succhiano anch’essi dagli stessi soldi con le multe. L’apparenza spadroneggia nell’era ciarliera*. (Ricordo da un racconto di Maya).

IL RE DI DENARI (parte a memoria)
La vita è un gioco
mischia le carte
ride chi vince
chi perde piange
ma la partita
è solo una
nella vita ci vuole fortuna
una rivincita non ci sarà
la vita è un gioco
mischia le carte
ride chi vince
chi perde piange.
-una canzone di Nada-

 Vedi: SCIE VOLANTI (21 Gennaio 2018)

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