DDP

domenica, 3 settembre 2017

DDP

La dinastia è una serie di principi (non principii!) ammessi a successione nel regno di una stessa famiglia di appartenenza del solito sangue che abitano insieme, con un medesimo capo, che per lo più è il padre (certamente non madre e non certamente padre socio-politico), indubbiamente il famoso, intramontabile, Padre Padrone (PP) Partito Popolare? Ma, allora? Padre nostro che sei nei cieli e la Madre di tutti? Più o meno e, certamente, forse! Un po’ come la mia sempre nemica Democrazia Cristiana (DC)? Quella che tutti illuse sul governo di popolo e suoi delegati, che alluse all’uguaglianza e all’umanità con tendenze socialistiche? Tutto (con regia americana) fu trasformato in mostri sovietici e ombre cinesi, guerre calde e fredde, strumenti per combattere bassamente, con brutalità ignobile, raffinata complessa efficacia, l’originale comunismo naturalmente espresso dal riscatto dell’umana sofferenza, dalla rivolta di Spartaco, dalla resistenza contro l’occupante austriaco per la liberazione e per l’unità dell’Italia, alla resistenza contro il fascismo e l’occupante tedesco, per la liberazione e la repubblica, singolarmente e profondamente, artisticamente e culturalmente italiano, di radice profonda nostrana. Dobbiamo conoscere e approfondire ancora molto sulla via italiana al socialismo. DDP (dinastia droga popolo). Riflettiamo. Studio complesso e approfondito, per liberarci dalla dinastia droga popolo e per non perdere il filo rosso del nostro sentimento umano, italiano, patrio. (Ricordo da un racconto di Tirella).

LA LUCE TI ACCECA, MC CARTHY
Mc Carthy, ti ho visto oggi alla periferia
in un supergiallo di gangsters inafferrabili:
eri il capo che resta nell’ombra
armato di pistola col silenziatore,
la sigaretta accesa dal gregario
appena la vittima cade sull’asfalto.
La polizia non riusciva a metter le mani
sul tuo cinismo in fuga nella notte
bianca di insegne e dei denti dei negri
che hanno in bocca l’amaro dell’America
e nel cuore il peso enorme delle sue catene.
La polizia dalle mani molteplici
non riusciva ad afferrarti, Mc Carthy;
ma le mani dei popoli, le mani oneste,
le mani forti dei popoli ti hanno raggiunto.
Michael e Robert levano il pugno innocente
vuoto del fiato del padre e della madre
folgorati da una luce che ti acceca, Mc Carthy.
Bimbi sperduti nella notte vasta come il loro terrore
ti accusano in Asia sopra le fiamme
del loro paese, l’angoscia delle madri
batte ai porti dell’America con la voce dell’uragano.
Il ferro e il petrolio portano il sapore del sangue.
Una vita, per te, ha peso di dollari,Mc Carthy,
e la tua ombra è passata per le strade di Berlino
esperta guida di spie e di sabotatori.
Gli ultimi tiranni ti adorano, Mc Carthy:
il tuo ghigno riempie il vuoto dei loro regni
e consola le loro paure improvvise
quando dentro la terra anche le sorgenti
levano il loro canto di ribellione.
La notte ti sentiamo ai confini d’Europa
come una iena che viene dal deserto
e fiuta i nostri pensieri, fiuta i sogni
dei nostri figli e l’amore delle nostre donne,
fiuta le parole dei nostri libri e le pagine bianche
su cui dobbiamo scrivere le parole
dei giorni sereni strappati alla tua rabbia.
Ma all’alba, alla sirena della prima fabbrica,
sei un’ombra che ha sfiorato appena
le strade e il cielo limpido sugli operai
che ti conoscono, Mc Carthy, e tornano
a un giorno di lotta, il sole sulle mani.
-Romano Pascutto-

Vedi: STUDIANDO ALTAN (12 Agosto 2017)


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