RIFLUSSI MOSTRUOSI
martedì, 22 agosto 2017
RIFLUSSI MOSTRUOSI
Colonia (stesso nome in lingua latina) è il territorio
occupato e amministrato da uno Stato al di fuori delle proprie frontiere.
Esempio: Europa? Senza quasi! Esempio: nel continente africano ci sono, sono
stati Paesi ridotti a colonie d’Italia, di Francia, d’Inghilterra? Senza quasi!
La colonia è formata dalla popolazione di un Paese mandata ad abitare un altro
Paese con le stesse leggi del luogo d’origine. Esempio: l’attuale Palestina
soggiogata? Senza quasi! Colono è quella persona trasferita in un territorio
straniero. Colonia: popolazione di un paese che va ad abitarne un altro;
possessioni di uno Stato europeo oltremare? Senza quasi! Il Belgio e la Spagna,
per esempio, anch’esse sono state nazioni colonialiste? Senza quasi! Da
oltremare i riflussi mostruosi, come l’aggressione del fascista Franco alla
Repubblica democratica spagnola? Senza quasi! (Ricordo da un racconto di Maya).
O voi, viaggiatori tra parole fugaci
portate i vostri nomi,
Ritirate i vostri istanti dal nostro tempo,
ed andatevene.
Rubate ciò che volete dall’azzurrità del mare
e dalla sabbia della memoria.
Prendete ciò che volete d’immagini,
per capire che mai saprete
come una pietra dalla nostra terra
erige il soffitto del nostro cielo.
O voi, viaggiatori tra parole fugaci
da voi la spada … e da noi il sangue
da voi l’acciaio, il fuoco … e da noi la carne
da voi un altro carro armato … e da noi un sasso
da voi una bomba lacrimogena … e da noi la
pioggia.
E’ nostro ciò che avete di cielo ed aria.
Allora, prendete la vostra parte del nostro sangue,
ed andatevene.
Entrate ad una festa di cena e ballo,
ed andatevene.
Noi dobbiamo custodire i fiori dei martiri.
Noi dobbiamo vivere, come desideriamo.
O voi, viaggiatori tra parole fugaci.
Come la polvere amara, marciate dove volete
ma non fatelo tra di noi, come insetti volanti.
L’aceto è nella nostra terra finché lavoriamo,
mietiamo il nostro grano, lo annaffiamo
con le rugiade dei nostri corpi.
Abbiamo qui ciò che non vi accontenta:
un sasso … o una soggezione.
Prendete il passato, se volete, e portatelo
al mercato degli oggetti artistici.
Rinnovate lo scheletro all’upupa, se volete,
su un vassoio di terracotta.
Abbiamo qui ciò che non vi accontenta:
abbiamo il futuro … e abbiamo
nella nostra terra, ciò che fare.
O voi, viaggiatori tra parole fugaci.
Ammassate le vostre fantasie in una
fossa abbandonata, ed andatevene.
E riportate le lancette del tempo
alla legittimità del vitello sacro
o al momento della musica di una pistola!
Abbiamo qui ciò che non vi accontenta
abbiamo ciò che non c’è in voi:
una patria sanguinante
un popolo sanguinante, una patria
adatta all’oblio o alla memoria …
O voi, viaggiatori tra parole fugaci.
E’ giunto il momento che ve ne andiate
e dimoriate dove volete, ma non tra noi.
E’ giunto il momento che ve ne andiate
e moriate dove volete, ma non tra noi.
Abbiamo nella nostra terra, ciò che fare
il passato qui è nostro.
E’ nostra la prima voce della vita,
nostro il presente … il presente e il futuro
nostra, qui, la vita … e nostra l’eternità.
Fuori dalla nostra patria …
dalla nostra terra … dal nostro mare
dal nostro grano … dal nostro sale
dalla nostra ferita … da ogni cosa.
Uscite dai ricordi della memoria.
O voi, viaggiatori tra parole fugaci! …
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