UN BRINDISI
venerdì, 23 giugno 2017
UN BRINDISI
A Belleville a un banchetto comunista parteciparono almeno 1200 persone, eravamo intorno al 1840. Furono pronunciati numerosi brindisi. Il cittadino Rozier, professore di letteratura: Allo studio dei mezzi adatti per realizzare il meglio e il più presto possibile un sistema sociale basato sull’uguaglianza e sulla fraternità, per la felicità comune. Lo studio delle questioni sociali il popolo lo ha già intrapreso, questa nobile audacia dell’intelligente popolo è già al pari dell’agitazione rivoluzionaria. Allo studio! (Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom).
CHE IO TI SENTA FRATELLO
Dammi la tua mano
che io ti senta fratello non nel giorno del commiato
quando la morte con artigli di fuoco
strappa le case dalle città, le città dal mondo,
strappa gli occhi alle madri stanche di piangere.
Che io ti senta fratello nei giorni che preparano
la pace, in questo mattino sonante
al passo dei bimbi sull’asfalto
e ci è caro il sole sulla speranza,
caro il giorno che al vertice
ha sempre una foglia nuova come la primavera
e nel pugno matura il seme di domani.
Dammi la tua mano
che io ti senta fratello nell’angoscia
dei popoli che non hanno un mattino di sorrisi
finché dura la notte della guerra, e il vento
nelle strade deserte, sopra grumi di sangue
grida le sue perdute primavere.
-Romano Pascutto-
Vedi: I SIGNORI
DELLA GUERRA (12 Giugno 2017).
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