CAFFE’ AL COGNAC
martedì, 6 giugno 2017
CAFFE’ AL COGNAC
Un operaio che legge si domanda: Chi ha costruito Tebe, la
città delle sette porte? Nei libri s’incontrano i nomi dei re, ma sono i re che
hanno portato le pietre? E babilonia così spesso distrutta, chi l’ha costruita
tante volte? In quali case di Lima, la città dorata, vivevano dunque i suoi
costruttori? E la sera in cui fu terminata, dove se ne andarono a dormire i
muratori della Muraglia cinese? Ecco Roma: è piena di archi trionfali. Ma chi
li edificò? Su chi trionfarono i cesari? E Bisanzio, la tanto decantata
Bisanzio, aveva forse palagi per tutti i suoi abitanti? Nella stessa favolosa
Atlantide, la notte in cui fu sommersa, gli annegati chiamavano con grida i
loro schiavi. Il giovane Alessandro conquistò le Indie. Era solo? Cesare vinse
i Galli. Ma non aveva con sé un cuciniere? Filippo di Spagna pianse quando la sua
flotta calò a picco. Ma non ci fu nessun altro che pianse con lui? Federico II
vinse la guerra dei Sette Anni, ma quali altri la vinsero? Ad ogni pagina una
vittoria. Ma chi preparò il festino? Ogni dieci anni un grand’uomo. Ma chi ne
pagò le spese? Tante vicende, tanti problemi. E, in lode del comunismo: Ridono
perché siete deboli. Come potete difendervi? Agite perché si uniscano tutti i
deboli, e avanzino insieme. Allora sarete una grande forza e più nessuno vi
irriderà. E’ la cosa semplice che è difficile fare. E, ancora: E’ ragionevole:
ognuno lo intende. E’ semplice. Tu, che non sfrutti gli uomini, lo puoi ben
capire. Va bene per te, chiedi notizie di lui. Gli stupidi lo dicono stupido,
gli abietti lo dicono abietto; esso combatte l’abiezione e la stupidità. Gli
sfruttatori lo chiamano delitto. Voi ci minacciate coi fucili, ci minacciate
coi cannoni, ma noi abbiamo deciso di temere la miseria più della morte. E’
inteso che laggiù ci sono delle case e che noi non abbiamo un tetto, perciò
abbiamo deciso di occuparle perché le nostre tane non ci bastano più. Ascanio
smette di leggere la pagina della poesia dedicata a Bertolt Brecht sulla
Gazzetta del Barbiere e, rivolto a Foresto: vado a prendere un caffè, tienimi
il posto, lo porto anche a voi? Eligio risponde: no, grazie; cosa sono i
palagi? Sono i palazzi, risponde prontamente Ascanio. Foresto: a me va bene il
caffè senza zucchero ma corretto al cognac, grazie! (Ricordo da un racconto di
Bicefalo).
IL NOSTRO MAO(Saluto
a Lorenzo Bargellini)Quanti
spiriti particolarinelle
umane operazioni?Quanti
ce ne sono di spiritidiversi
e buoni intorno a noi?L'opera
da loro realizzata modesta
innalza immortala.Sconosciuti
e conosciuti buoni
fratelli santi mortalisconosciuti
intorno a noiconosciuti dentro di noi celesti
uguali tra gli uguali terrestri
nei fantastici cieli.-Renzo
Mazzetti-(5 Maggio 2017)
Vedi:
I BRAVI MILANESI (20 Maggio 2017)
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