FEMMINA INFINOCCHIATA
giovedì, 9 marzo 2017
FEMMINA INFINOCCHIATA
La solita ricorrenza dell’otto di quel di Marzo-oo-ooo-oò,
di quel blablabla-blà, e tutta una vita ancora soffre e ancora muore, muore
atrocemente per tutta l’eternità. Il tempo del tempo, che implacabile scorre,
secoli dei secoli, porta lontano, in avanti oppure indietro? Futuro, ma quale?
La solita ricorrenza, istituzionale-ipocrita-oppressiva. La stessa musica, lo
stesso straziante rumore, le stesse parole e parole, parole, parole-ee-è. La
stessa musica con le simili parole nei secoli dei secoli. La regia efficace
suscita nell’ignoranza di ogni maschio -non in ogni uomo- una grande emozione
ma, se ben si guarda e si sente, c’è sotto-sotto sottopelle un sorriso-non
sorriso, sembra un ghigno, un ghigno-sorriso-ambiguo, importante, primo,
eccelso, presidenziale ironico sorriso quasi cattivo, vero ghigno, alle più,
forse, sfuggito? Eppure consapevolmente, lasciato ben a vedere. L’onorevole, il
cavernicolo messaggio. Eterno, o, forse? Ma! Per alcune il Blablabla, è ancora
la verità? Povera donna, [superiore e sensibile creatrice, sapienza
particolare] sarai, ancora in questo presente e in quell’altro avvenire, sarai
ancora femmina infinocchiata? (Ricordo da un racconto di Therios).
INVITTE PALESTINESI
Care sorelle nella lotta
avanguardie e strade maestre
celesti e terrene
ricordi e sproni
passate e presenti
future.
Nell’amarvi risorgiamo
dall’amore rinasciamo
madri
compagne
amori
invitte Palestinesi.
Quanti Cristi
care sorelle
vostri sposi e figli
fratelli e sorelle
ancora in croce
ancora oggi fissate.
E
ancora
come ieri
ancora implorate
invitte Palestinesi
ancora lottate!
-Renzo Mazzetti-
(Stato di Palestina, 8 Marzo 2017)
Vedi: LA STELLA
MISTERIOSA (21 Febbraio 2017)
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