PEGGIORI DEL LUPO

MERCOLEDÌ, 1 FEBBRAIO 2017

PEGGIORI DEL LUPO

C’è voluto molto tempo e tante difficoltà per scoprire l’America che fu conquistata e dissodata dai pellegrini e dagli indesiderabili d’Europa. Distruzione dei nativi. Clandestini sui piroscafi, sulle slitte, sui carri, a piedi da ogni parte del mondo, verso il paradiso. Religioni, filosofie, ideologie, non sono valse a sconfiggere il vitello d’oro. I vagabondi di ogni dove diventano pionieri. Charlot si avventura in una notte senza stelle, si perde nella tormenta che lo acceca, nel freddo che gli fa sentire vicina la morte, verso una solitudine eterna e spaventosa, dove l’uomo è ancora peggiore del lupo, e per uscire salvo, non ha altro mezzo che disfarsi dell’uomo. O morire sfracellato, sbranato, o conquistare l’America con la febbre dell’oro. Chaplin è ricco, ma in ogni film combatte nella cittadella del nemico, usa gli stessi suoi mezzi per smantellarla, impiega tutto il suo capitale per combattere il capitale. Charlot lotta profondo leggero e, cocciuto romantico, sogna la sua amata Molly. (Ricordo da un racconto di Tirella).

L’URLO (parte)
Che cosa pensate sia avvenuto dei giovani e dei vecchi?
E che cosa pensate sia avvenuto delle madri e dei figli?
Vivono e stanno bene in qualche luogo,
il più minuscolo germoglio ci dimostra che in realtà non vi è morte,
e che se mai c’è stata conduceva alla vita,
e non aspetta il termine per arrestarla,
e che cessò nell’istante in cui la vita apparve.
Tutto continua e tutto si estende, niente si annienta,
e il morire è diverso da ciò che tutti suppongono,
e ben più fortunato.
-Walt Whitman-

Vedi:   POETA DELLA VERITA' (7 Agosto 2012) ;   

18 E 59 (24 Dicembre 2016)



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