LA CAMPATA
venerdì, 30 settembre 2016
LA CAMPATA
Deo Renzetti regalava miliardi di soldi e prometteva la
realizzazione di grandi opere, con copiose argomentazioni faceva sentire i
sudditi orgogliosi di vivere nel suo dominio. Nessuno ricordava, pochi
guardavano indietro, altri non conoscevano neppure il presente, ma tutti erano
scagliati nel futuro. Sulle ginocchia di Deo si sentivano nuovi e originali,
innovatori e rivoluzionari. (Ignari seguaci di quel futurismo promosso da
Marinetti l’innovatore dell’arte, l’accanito contro la tradizione, l’imitazione,
la filosofia e la cultura passata). Fece scalpore la notizia del ponte sullo
stretto che, inventato da un precedente governante, messo da parte dai due
successivi, venne rilanciato da Deo foriero di dodicimila nuovi posti di lavoro
e, per la campata unica al mondo, vanto nella storia perpetua. (Ricordo da un
racconto di Tirella).
LIBRO QUINTO (parte, Odissea)
… discende dal cielo la notte. Euro calando
si scontra con Noto e con Zefiro avverso
e con Borea che freddo i flutti alti rovescia.
Ulisse allora sentì le ginocchia e il petto mancare;
e parlava turbato al suo animo grande:
“Disgraziato ch’io sono! Quale fine farò?
Temo che tutto s’avveri quanto la dea
mi predisse: dolori avrei sopportato nel cuore
prima di giungere in patria. Tutto ora si compie.
Come il cielo avvolge di nubi ampiamente
Zeus! Come i flutti solleva! come dei venti
irrompono i turbini! … -OMERO-
Vedi: LEGGI PERPETUE
(3 agosto 2016)
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