SAETTE DI VERSI DUELLANTI
venerdì, 12 agosto 2016
SAETTE DI VERSI DUELLANTI
Alla festa della stampa comunista c’era, sempre funzionante, la cucina di Guido, poi ogni sera si alternavano la musica dal vivo con il ballo, il dibattito politico, teatro, cinema, i poeti. Mi ricordo alcuni dei versi che due poeti duellanti si scagliarono come saette fino a notte inoltrata. Il credente: “Sono in guerra, ho conquistato la posizione e una medaglia al valore. Amo il prossimo come me stesso, assisto e conforto i feriti, prego anche per loro se pur nemici. I miei peccati confesso e profonda penitenza sconto”. L’ateo: “Io sono un uomo sincero, più di te i comandamenti seguo, non ho usato armi e mai ho ucciso, perciò sono stato imprigionato e come obiettore irriso. E tu che sei un falso credente da vero ipocrita mi fai schifo”. (Ricordo da un racconto di Maya).
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