DALLE CROCI AI PARADISI

 

venerdì, 19 agosto 2016

DALLE CROCI AI PARADISI

 

 

Il bisogno di sofferenza (sofferenza voluta e cercata) nell’empatia universale (empatia mai contenta) che ricerca, ossessiva d’ogni presenza disperata, l’anelito di dignità e di riscossa fin dal primo umano all’ultimo sempre poeta. La persona è incompleta, infelice, (consapevole o no) e ricerca nella presente realtà, il segnale positivo (il moderno ribelle fiero e non il falso piccolo-borghese ottimistico) nella connessione umana. Ti inculcano la mentalità della speranza e quella dell’ottimismo, ma quel tutto è la misera metafora del vivere, è la miseria della tua vita subalterna perciò conformista. La vita vera (perché risorge) è quella piena di passione, sofferente nella ricerca, ovvero, la conquista dell’ottimo. Spera, spera pur quanto ti pare, ma in realtà è soltanto una drammatica rassegnazione, e tutto il negativo oppressivo rimane. Poi, nel paradiso in terra ci stanno il meschino e il delinquente (prenotati per tempo) in tutti i paradisi fiscali e vacanzieri e con egoistica felicità di ben vivi al di qua. Eccezione, con spirito eccezionale, il più povero dei cristi morto torturato e non risorto, il testimone di grandi esempi di fratellanze, di pace, di futuri, di entusiasmi, di passioni, di amori, d’immortali ribellioni. (Ricordo da un racconto di Irina).

 

LACRIME

 

Bianche gocce lacrime

 

rigano il vetro della finestra

 

Dalle fessure

 

entrano fiati

 

sconosciuti

 

freddi.

 

Chi piange stanotte?

 

Sarà forse il cielo

 

maestoso superbo infinito?

 

Sarà forse un solitario nuvolo

 

sensibile alla brezza che lo porta

 

in parte a coprire la Luna?

 

Un lampo silenzioso

 

illumina un riflesso

 

conosciuti occhi sorpresi

 

subito risvaniscono vergognosi.

 

-Renzo Mazzetti-

 

Vedi:   IL RITEGNO (12 luglio 2016)

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