I VITELLONI AL POTERE
giovedì, 30 giugno 2016
I VITELLONI AL POTERE
Il vitellone è un giovane bovino castrato o un giovane di
provincia ozioso e incapace di concludere qualcosa di serio? Nel film di
Fellini i vitelloni sono quei giovanotti indolenti e pigri della piccola e
media borghesia che non hanno voglia di lavorare, si fanno mantenere dai
familiari, parlano senza riflessione, sognano strane cose, sono deboli e
incoscienti, insoddisfatti e infelici, si affidano alla fortuna, non sanno
risolvere i problemi. Sullo spirito piccolo-borghese Lenin afferma che
predomina l’inconsistenza interiore. La piccola borghesia si oppone a qualsiasi
intervento, inventario e controllo statale, sia dello Stato capitalistico, sia
dello Stato socialista. Il piccolo borghese che tiene da parte i suoi biglietti
da mille è nemico del capitalismo di Stato, e questi biglietti da mille egli
intende realizzarli assolutamente per sé, contro i poveri, contro qualsiasi
controllo generale dello Stato, e la somma di questi biglietti da mille offre
una base di parecchi miliardi alla speculazione che mina l’edificazione
socialista. I vitelloni al potere? Ohi! Intontiscono ogni genialità e teoria.
(Ricordo da un racconto di Vasco).
RIENZI (sulla tribuna)
Eccomi di nuovo tra voi,
nobili Romani! Rivedo
tutti i luoghi sacri, il Campidoglio,
il Foro eterno! Mi date il benvenuto,
ebbene, non mancherà la mia gratitudine.
Giuro così al cospetto di Dio
di dedicare la vita alla vostra libertà,
che l’antica Roma risorga
grande e libera dalla sue rovine!
Non avrò pace, non avrò tregua,
finché Roma non risplenda nell’antico fulgore,
e piena della passata maestà,
davanti a tutti popoli del mondo!
Simile alla fenice, che più superba e magnifica,
si libra in alto dalle sue ceneri,
possa risorgere, imperituro e nuovo,
il tempo antico, dominatore del mondo!
(Coro del popolo)
Viva l’eccelso Tribuno!
-Karl Marx-
(parte dall’abbozzo del dramma lirico “COLA DI RIENZI”)
Vedi: LA ROTTAMANDA (26 maggio 2016)
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