IERI E OGGI

martedì, 5 aprile 2016

IERI E OGGI

La conoscenza del passato è la chiave per capire il presente. La storia indaga il passato, ma questo passato è la storia del presente. Gli avvenimenti passati non possono essere separati dal presente vivo senza perdere il loro significato. La storia economica è più importante di quella politica; non considera il sorgere e il cadere di un capo politico, ma lo svilupparsi dell’umanità e della libertà in rapporto alle occupazioni e i valori connessi con il guadagnarsi la vita. Dobbiamo tener conto della storia del lavoro, delle condizioni dell’uso del suolo, dell’aria, delle foreste, delle miniere, dei mari, della coltivazione e allevamento dei semi e degli animali, della fabbricazione e distribuzione. I grandi che hanno fatto progredire l’umanità non sono i politici, i generali o i diplomatici, ma gli scopritori scientifici e gli inventori, che hanno messo in mano alle persone gli strumenti di un’esperienza controllata e in sviluppo, e gli artisti ed i poeti che in una lingua che, sia essa pittorica, plastica o scritta, ha reso il loro intendimento universalmente accessibile agli altri. La conoscenza di questa storia aiuta a creare una coscienza sociale e ricavarne una risorsa morale permanente e costruttiva. (Ricordo da un racconto di Vasco).

E T E R N I        M O R T I
Gli economisti assomigliano ai teologi,
i quali stabiliscono
due sorta di religioni:
ogni religione che non sia la loro
è un’invenzione degli uomini,
mentre la loro
è un’emanazione di Dio.
-Karl Marx-

Vedi: SAN OLIO (11 marzo 2016)


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