SPIRITI RELIGIOSI
martedì, 1 marzo 2016
SPIRITI RELIGIOSI
Per arricchire Dio l’uomo deve impoverirsi. Affinché Dio sia tutto, l’uomo deve essere nulla. Ludovico Feuerbach pone l’esigenza di una riappropriazione da parte dell’uomo della sua essenza alienata, di una riduzione della teologia ad antropologia; all’amore per Dio, ente sovrumano e soprannaturale, va sostituito l’amore universale tra i viventi della specie umana. Invece Marx: i sogni di felicità che rimangono inappagati su questa terra, vengono considerati dal credente come realtà certissime nel mondo celeste, almeno per i buoni e per coloro che hanno sofferto; questa convinzione porta con se il pericolo che il credente, lusingato dal miraggio o, per metafora, sotto l’effetto inebriante della droga dello spirito, rinunci alla lotta per realizzare in terra quanto è possibile di quei sogni. La critica alla religione è la premessa di ogni critica, essa prepara nell’individuo le condizioni ideologiche e psicologiche più favorevoli per l’esplicazione dell’attività rivoluzionaria, considerato che la religione è un fenomeno sovrastrutturale inevitabile in determinate condizioni storiche, e che sono anche un portato di queste stesse condizioni. Nel periodo primitivo sono essenzialmente i fenomeni incontrollati della natura che alimentano le paure e, come scrive Lucrezio, con la paura la religione nei cuori barbari e ingenui; sono queste forze sconosciute e conturbanti che vengono personificate in mitiche deità di cui scongiurare le collere e conciliarsi i favori. Più tardi sono le contraddizioni sociali a costituire prevalentemente il terreno fertile in cui germogliano e si radicano le credenze religiose. Il dominio economico e politico dei gruppi dirigenti conduce le persone a trasporre su un piano ultraterreno il loro stato; l’oppressione di cui sono vittime le grandi masse induce a proiettare nell’aldilà le speranze e le aspirazioni ad una vita migliore e di ciò si avvalgono naturalmente le classi dominanti per distogliere gli oppressi da un concreto impegno di lotta. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l’anticlericalismo che, partito dal razionalismo illuministico, fu massonico, perfino falsamente socialista (podrecchismo) che combatteva i preti in quanto preti. (Ricordo da un racconto di Vasco).
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