IL FORNO INCINERATORE

 

martedì, 16 febbraio 2016

IL FORNO INCINERATORE

 

Dante fa riflettere nella bolgia dei consiglieri di frode. Godi, Firenze, perché sei tanto grande, che vai sulle ali della fama per mare e per terra, e intanto persino nell’inferno si diffonde il tuo nome. Laggiù tra i ladroni incontrai cinque tuoi cittadini e di tale ceto che ne arrossisco pieno di vergogna. L’ambiguità, la doppiezza, la regola della continua contraddizione sono (ancora oggi?) nei giovani fiorentini belli e governanti? Pare di sì. Pensate a quel che il capo, più o meno, ebbe a dire: La mia nonna, alla sua età, che cosa se ne fa dei soldi della reversibilità? Incoscienza e mostruosità s’intrecciano nel cappio micidiale all’anziana vita sulla moderna forca. Uscirà il decreto governativo chiarificatore con l’età per la dipartita obbligatoria? A quando il forno incineratore? (Ricordo da un racconto di Ariella).

 

MISERIA

 

Rottamare la dignità

 

delle persone

 

giovani medie anziane

 

è un crimine

 

contro tutta l’umanità.

 

Beffeggiare l’altrui futuro

 

con strumento d’ingiustizia

 

privilegio per autorità

 

insensibili e boriose

 

alla gioventù affossa il candore.

 

La miseria

 

non è fame

 

povertà

 

disperazione

 

è il ricco governante.

 

-Renzo Mazzetti-

 

(16 febbraio 2016)

 

Vedi: IL PANINO (28 gennaio 2016)

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