IL TERGO OSCURO
giovedì, 14 gennaio 2016
IL TERGO OSCURO
Che cosa desideri? Il Capo, di cosa e per chi, ancora non
sa. Così, ormai è risaputo, galleggiare sul cambiamento è il ritrovato del
momento. Non importa che questo vada di qua o di la del Tevere, del Po o del
Danubio. L’Arno s’è seccato, ma chiunque, macchina o virus contaminante, che
tenga alla comoda seduta delle proprie terga, non si pone il minimo pensiero.
Ognuno fa il proprio dovere con coscienza e scrupolo. Lo scrupolo, il più
impellente, fra i più storicamente importanti, è apparire bene sulla ribalta.
La coscienza ha le finestre sulla città che, da tempo rotte vedono, ma, quelle
telecamere, non sono occhi. Dai fortini occupati dagli umani qualche orecchio
lontano sente i disperati singhiozzi? Il mondo, perduti gli orizzonti e senza
la luce dell’universo, è ritornato piatto e limitato. Sarà il cambiamento per
l’elisir del tergo? (Ricordo da un racconto di Irina).
FURTO CON SCHIAFFO?
Lucca Pisa Livorno
cassa del risparmio
della mia Toscana.
Ma che cosa sono
euro cinque e cinquanta
del prelievo d’imperio
dal banco di Verona
sul mio conto?
-Renzo Mazzetti-
(14 gennaio 2016)
Vedi: BOLLETTA CANTA (17 dicembre 2015)
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