MAASTRICHT BANCHE E REGIONI
sabato, 26 settembre 2015
MAASTRICHT BANCHE E REGIONI
Con il trattato Maastricht l’antico vitello d’oro
polverizzato si ricompone e la moneta ritorna la dea tiranna ogni dove. La
nuova tappa d’integrazione europea consente di avviare l’integrazione politica.
Ciò si basa su tre pilastri: PESC, JAI, UEM. Il signor Mercato, valutato che è
chic cambiare nome e semplificare, cambia la vecchia CEE in CE, così risparmia
anche una “E”. Il crollo del comunismo nell’Europa dell’Est e la prospettiva
dell’unificazione tedesca, l’estendere con le riforme i progressi, hanno
determinato l’impegno internazionale di Europa. Con il trattato di Maastricht
risulta chiaramente sorpassato l’obiettivo economico originale e si afferma la
vocazione politica di Europa. Il trattato di Maastricht consegue cinque
obiettivi essenziali: Rafforzare la legittimità democratica delle istituzioni;
rendere più efficaci le istituzioni; instaurare un’unione economica e
monetaria; sviluppare la dimensione sociale della Comunità; istituire una
politica estera e di sicurezza comune. Per riconoscere l’importanza della
dimensione regionale, il trattato istituisce il Comitato delle regioni,
composto da rappresentanti degli enti regionali, esso ha carattere consultivo.
La politica monetaria mira ad istituire una moneta unica e a garantirne la
stabilità grazie alla stabilità dei prezzi e al rispetto dell’economia di
mercato. La politica monetaria poggia sul sistema europeo delle banche
centrali, costituito dalla BCE e dalle banche centrali nazionali. Tali
istituzioni sono indipendenti dalle autorità politiche nazionali e comunitarie.
La notte del 7 febbraio 1992 sovrasta minacciosa sulle coscienze del Duemila.
(Ricordo da un racconto di Bicefalo).
GLI ATTI ILLEGALI
Non basta che gli atti illegali
del governo siano approvati
da una maggioranza per divenire
legali e permessi.
-Zanardelli Giuseppe-
http://renzomazzetti.blog.kataweb.it/201…
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