LA SCOMPARSA
mercoledì, 24 giugno 2015
LA SCOMPARSA
La scomparsa della statua della libertà non destò, nell’opinione pubblica mondiale, la benché minima contrarietà e nemmeno un piccolo interrogativo. Perché? Tutto era diventato un semplice, ordinario, facile a venire a mente, constatazione di fatto, storico. L’antefatto: La scoperta dell’America, nelle modalità avvenute, fu o no una rapina di territorio? Se sì, perché. Se no, perché. Lo sterminio dei residenti (Pellerossa) fu o no sterminio di massa? Se sì, perché. Se no, perché. Gli assassinii con devastazioni, le catture avvenute in Africa e nelle isole, persone incatenate, torturate, ridotte in schiavitù, con le bestie costrette ai lavori forzati, fu o non fu ( è! ) un crimine contro l’umanità e il regno animale? Se sì, perché. Se no, perché. Gli spiriti dell’eternità sono superiori alle terrene bassezze e la scomparsa della statua della libertà, con il perdere pregio, bellezza e verità, diventò cosa ovvia, naturale. (Ricordo da un racconto di Ariella).
Vedi: FUORI LINEA (1 giugno 2015).
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