IL CENTRALISMO MIO
mercoledì, 3 giugno 2015
IL CENTRALISMO MIO
Le primarie sono una macchina elettorale, sono uno strumento in movimento che serve a compiere un lavoro, sono come una persona che parla o agisce in modo meccanico e appare priva di sentimenti? Il dibattito o conflitto interno al partito sulle questioni ideali-sociali-politiche è indispensabile alla costruzione della linea politica e alla formazione e promozione delle classi dirigenti? Le primarie e il dibattito per bande servono per affermare il primato di un personaggio che ambisce a fare il segretario e il capo di governo avvalendosi di comitati elettorali ad hoc? La personalizzazione della politica distrugge l’idea stessa di partito democratico o costituisce il partito azienda con un padrone? Quanto ha contribuito il culto della personalità alla degenerazione o alla trasformazione dei partiti comunisti? Centralismo democratico o centralismo mio? Albertino dà una lunga occhiata alla platea per assicurarsi che tutti abbiano scritto tutto per il compito a casa, poi aggiunge: se qualcuno non ha il tempo per rispondere a tutti i quesiti posti, può rispondere a quanti riesce, ma, almeno a uno, è doveroso; suggerisce di consultare anche lo statuto approvato dal sesto congresso e il promemoria di Yalta; raccomanda di impegnarsi a fondo e augura la buonanotte. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
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