ABBIETTO MATERIALISMO
lunedì, 2 marzo 2015
ABBIETTO MATERIALISMO
L’interesse privato si considera come il fine dl mondo. E
pertanto, se il diritto non raggiunge questo fine, è un diritto sconveniente.
Un diritto dannoso all’interesse privato è dunque un diritto che ha conseguenze
dannose. L’interesse non pensa, calcola. I motivi sono i suoi numeri. Il motivo
è un movente per avanzare cavilli giuridici; e chi può mettere in dubbio che
l’interesse privato ne abbia molti a disposizione? Passando per l’era del
diritto pubblico, siamo pervenuti all’era del diritto padronale raddoppiato e
potenziato. I possidenti sfruttano il procedere del tempo, che è la
confutazione delle loro pretese, per usurpare ad un tempo la pena privata della
concezione barbarica e la pena pubblica della concezione moderna. La legna
rimane legna tanto in Siberia come in Francia; il proprietario forestale rimane
proprietario in Camciatca come in Renania. Quindi, allorché la legna e il
proprietario di legna come tali fanno le leggi, queste leggi non si
distingueranno per altro che per la posizione geografica e la lingua in cui
vengono formulate. Questo abbietto materialismo, questo peccato contro lo
spirito santo dei popoli e dell’umanità è una conseguenza immediata della
dottrina predicata al legislatore dalla “Gazzetta di Stato” prussiana, che nel
caso di una legge forestale invita a tenere esclusivamente conto della legna e
del bosco e a non risolvere i singoli problemi concreti politicamente, ossia
all’universale ragione e morale dello Stato. I selvaggi di Cuba ritenevano che
l’oro fosse per gli Spagnuoli un feticcio: lo festeggiarono con cerimonie e
canti, quindi lo gettarono in mare. Se i selvaggi di Cuba avessero assistito a
una seduta degli ordini provinciali renani, non avrebbero pensato che il legno
fosse il feticcio dei Renani? Ma una successiva seduta avrebbe loro insegnato
che al feticismo si collega il culto degli animali, e i selvaggi di Cuba
avrebbero gettato in mare le lepri per salvare gli uomini. (Meditazione su:
“Dibattiti sulla legge contro i furti di legna”, Gazzetta renana, 25 ottobre
1842).
Vedi: IMPARARE A LOTTARE (12 febbraio 2015)
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