PESH MERGA
venerdì, 23 gennaio 2015
PESH MERGA
La poesia popolare kurda si canta, e anche le liriche
contemporanee vengono dette con voce, cadenze e tono che sono musicali, diversi
dagli accenti del linguaggio quotidiano. L’antichità della musica è dimostrata
dal fatto che essa si è sviluppata sulla propria antica tradizione. Fanno parte
del folklore poemi epici, cavallereschi, d’amore, fiabe, leggende, racconti,
ballate e canti dedicati ai villaggi, alle stagioni, alla natura, all’amore,
agli eventi della vita sociale, ai piccoli fatti quotidiani, canzoni d’amore e
inni di guerra. La donna kurda ha da sempre svolto un ruolo importante, a capo
di clan e principati, in pace e in guerra, nei movimenti indipendentisti e
nella resistenza contro il genocidio, per la conquista di una vita libera. Da
dove è venuto fuori questo libro? -domanda Ascanio-. Quest’estate l’ho comprato
alla festa dei comunisti a bocca d’Arno -risponde il barbiere-, ma ora vieni a
farti i capelli. Aspetta un momento, fammi leggere questa poesia. (Ricordo da
un racconto di Vasco).
Vedi: IL FALSO BERSAGLIERE (7 gennaio 2015).
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