UNA BISCHERATA FIORENTINA
giovedì, 31 luglio 2014
UNA BISCHERATA FIORENTINA
Il birbone Segretario-Presidente (manca soltanto dopo “ Il ”
la qualifica di “compagno” e saremo connessi in linea con le famose
“maggioranze bulgare” di antica memoria e occidentale unanime condanna),
esprime il medioevale -camuffato dalla scadente ironia?- scaramantico “gufare”,
e… se fosse stato malauguratamente donna, sicuramente ancora bruciava vivo
sulla pubblica piazza come una famigerata strega. Il birbone
Segretario-Presidente invece del Gufo dovrebbe temere di assumere le sembianze
della Civetta che è un uccello rapace, notturno, a becco adunco ed occhi tondi
e gialli il cui grido (canto per i romantici amanti degli animali), tradotto
nella lingua italiana, significa: “tutto mio-tutto mio-tutto mio“. Ci sono
innumerevoli “versi“: verso falso, dritto, rovescio, punto a croce, zig-zag,
baciato, ermetico, e… così via dicendo e fantasticando. Nelle documentate
storiche realtà, evidenzio che tutti i singoli unici “grandi capi” finirono molto
male, purtroppo dopo tanto tempo e con enormi sacrifici ambientali, animali,
umani e materiali. Per esempio i “bischeri”, nel pisano, sono i componenti di
un dolce da mangiare freddo come la vendetta accompagnata dal Vin Santo ben
secco di alta gradazione. Il grido della Civetta con il verso: “tutto mio-tutto
mio-tutto mio“, nella popolare credenza (che non è quel mobile della sala da
pranzo) porta sicuramente grande sventura. Il “gufare“, al confronto del grido
della Civetta: “tutto mio-tutto-mio-tutto-mio”, è una puerile bischerata
fiorentina. (Ricordo da un racconto di Tirella).
Quando l'ultimo albero
sarà abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato,l'ultimo pesce catturato,
soltanto allora ci
accorgeremo,
che i soldi non si possono
mangiare.
-Toro Seduto-
Vedi:IL SALTO IN SELLA (24 luglio 2014).
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