PRIMA O POI
domenica, 13 luglio 2014
PRIMA O POI
L’uomo è fango dice un certo Bernardo, santificato. La
divinità, al cospetto della miseria e della piccolezza umana, esalta la propria
incommensurabile e inafferrabile grandezza e predica agli esseri umani la
rinuncia alla loro concreta umanità. Sarà vero, perché? La realizzazione della
concreta umanità deve essere condannata per annullarsi nell’estasi religiosa?
La concezione cattolica (non cristiana?) considera l’uomo pellegrino sulla
Terra in funzione di Dio, suo creatore, padrone, giudice misericordioso; nega
l’autonomia dell’uomo, nega che esso valga in quanto uomo, per le cose che
produce, per le istituzioni che si dà, per la società di cui è parte, per le
gioie che si procura e per le conquiste del suo pensiero. Per la concezione
cattolica (non cristiana?), il valore dell’uomo dipende unicamente dal fatto
che è figlio e suddito di Dio; il valore ce l’ha, (se si ammette che l’abbia!)
perché gli è dato dall’alto, da una fonte estranea che è la vera sede di tutti
i valori, non perché questo valore sia patrimonio originariamente suo, che è in
lui e che lui sempre più arricchisce e sviluppa. Tutto ciò che nell’attività
dell’uomo non è riconoscimento dell’infinità della maestà divina, tutto ciò che
non è ringraziamento e lode al Signore, pentimento e contrizione per i propri
peccati, preghiera o azione a Dio dedicata e offerta, è materia, cosa carnale,
non spirituale. La materia è uguale a cosa peritura, di poco conto,
peccaminosa? E’ fango? La fiducia dell’uomo nella propria ragione, nella
propria capacità di riuscire a determinare e dirigere il corso degli
avvenimenti secondo la sua ragione, i suoi desideri e la sua volontà di essere
felice, -a prescindere-, prima o poi avverrà? (Ricordo da un racconto di
Vasco).
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