L’ULTIMO DUCE

 

domenica, 4 maggio 2014

L’ULTIMO DUCE

 

Il giovane e il nuovo non sono, come tali, il bene. La semplificazione e la velocità non sono, sicuramente, efficienza. Non è la parola che fa buona la sostanza ma è l’operato. Infatti saggio è il detto: “Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. L’apparire e la parlantina non suscitano, comunque, simpatia. L’esistente avverso non è conservativo quando ostacola il giovane appariscente e presuntuoso. L’avversione non dovrebbe esaltare l’orgoglio vanesio, ma la riflessione della consapevolezza nell’interesse comune. La rivoluzione non è sempre buona, ma dipende da chi e per che cosa è fatta. La rivoluzione fascista e il: “Molti nemici, molto onore” dell’ultimo Duce, non hanno insegnato nulla? Anche i grandi affondano. (Ricordo da un racconto di Ariella).

 

 

 

T     i     t     a     n     i     c

 

Riflessione

 

Perché è affondato?

 

Le ipotesi sono tante,

 

ma la più credibile è quella

 

che ci sia stato un buco sopra,

 

o che un passeggero di nome

 

Leonardo di Cacio

 

con il suo peso

 

l’abbia fatto andare giù.

 

Qualche vecchio rincitrullito dice

 

che sia stato a causa di un icesberg

 

cosa quasi impossibile

 

ma che loro credono.

 

Descrizione del colpevole

 

E’ buco

 

ma molte ragazze lo credono bello,

 

è biondo e ha gli occhi azzurro-verde,

 

ma nonostante queste qualità “fa schifo”,

 

è stato sul Titanic

 

e fortunatamente è morto congelato.

 

Ma se non fosse morto

 

gli avrei potuto insegnare una regola

 

che una volta ho dovuto scrivere anch’io 10 volte:

 

“Non si fanno cose pericolose né per se’,

 

né per gli altri,

 

o che possano disturbare le vacanze

 

(nel mio caso le attività scolastiche)”.

 

-Anonimo- 10 anni, Firenze 1989.

Commenti

Post popolari in questo blog

PALESTINESI GENOCIDIATI (RACCOLTA DI POESIE)

ATOMICHE CAFFE' SOSPESO (RACCOLTA DI POESIE)

IL BICEFALO E LE DIMENTICANZE TRA LE RIGHE