NOBILI IGNOBILI

 

venerdì, 7 marzo 2014

NOBILI IGNOBILI

 

 Nel periodo Comprofalo il premio Nobel per la pace venne assegnato al Presidente di una potente nazione che mandava a bombardare le città e invadeva con le sue truppe altri Stati per adempiere alle missioni internazionali di pace. Il libero esercizio democratico era costituito dalla pratica delle Primarie, dai saggi incontaminati considerata una metafora delle elezioni. A quelle vere vi partecipavano meno della metà degli iscritti alle liste elettorali. In Europa i potenti si erano suddivisi gli Stati: Metà governati dai destri, metà dai sinistri. Quelli del centro erano in tutti i posti perché si alleavano con tutti e due i partiti più grossi. La popolazione era disperata, molti si suicidavano, altri venivano incantati dall’avvenenza, dalla simpatia televisiva e dalla brillante oratoria; si erano costituiti due grandi scaloni, uno dei servi e l’altro dei governanti vanitosi. Tutti i nobili erano ignobili. I due Papa vivevano serenamente: il penultimo con il pensionamento volontario, l’ultimo rifiutando il premio Nobel per la pace. Tutti e due facevano la gara dei Santi Esempi. (Ricordo da un racconto di Tirella).

 

S  O  N  O         S  O  L  O         C  A  N  Z  O  N  E  T  T  E         (anno 1980, parte)

 

Non potrò mai diventare

 

direttore generale

 

delle poste e delle ferrovie

 

non potrò mai far carriera

 

nel giornale della sera

 

anche perché finirei in galera!

 

Guarda invece che scienziati,

 

che dottori, che avvocati,

 

che folla di ministri e deputati!

 

Pensa che in questo momento

 

proprio mentre io sto cantando

 

stanno seriamente lavorando!

 

Gli impresari di partito

 

mi hanno fatto un altro invito

 

e hanno detto che finisce male

 

se non vado pure io

 

al raduno generale

 

della grande festa nazionale!

 

… hanno detto che non posso

 

rifiutarmi proprio adesso

 

che anche a loro devo il mio successo,

 

che son pazzo ed incosciente

 

sono un irriconoscente,

 

un sovversivo, un mezzo criminale!…

 

Ma che ci volete fare

 

non vi sembrerò normale

 

ma è l’istinto che mi fa volare!

 

Non c’è gioco né finzione

 

perché l’unica illusione

 

è quella della realtà, della ragione!

 

-Edoardo  Bennato-

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