LA CIVILTA’ OCCIDENTALE

 

mercoledì, 19 marzo 2014

LA CIVILTA’ OCCIDENTALE

La democrazia, ridotta ad un concetto elastico con grandi capacità di adattamento, perse completamente i suoi caratteri di qualità e di universalismo. L’istruzione, semplificata all’inverosimile e sacrificata sull’altare del risparmio, fece ricordare che il re degli Unni fosse un grande pensatore e la celebre frase:”Guai ai vinti”, la sintesi di un saggio concetto poetico. Le leggi elettorali, fatte su misura dai due più grossi “Partiti – Azienda” e chiaramente complementari, allontanavano gli elettori dal voto. Le “Primarie” -definite la metafora della democrazia- sostituirono l’attiva partecipazione consapevole dei cittadini. Tutta la convivenza sociale era falsificata e distorta, pensate che gli interventi militari venivano definiti: “Missioni di pace” !!! . La democrazia, era considerata valida soltanto quella praticata dalla cosiddetta “Civiltà occidentale”. Con la politica della “Apparenza” i popoli di altre latitudini venivano aizzati contro i loro governanti e quando la situazione diventava critica, l’Ordine pubblico in difesa di quelle istituzioni causava morti e feriti, la “Civiltà occidentale” interveniva come liberatrice, portando, anche quella parte di mondo, nella sfera di competenza del proprio Mercato. Invece, se “altre civiltà” con manifestazioni oceaniche di popolo e con democratici Referendum plebiscitari praticavano lo stesso metodo, la “Civiltà occidentale” sanciva la sua “ferma condanna” in nome di tutta la “Comunità internazionale” definendo quelle azioni delle invasioni contro la libertà. (Ricordo da un racconto di Ariella).

BARBARIE
La condizione di inciviltà, 
incultura, rozzezza, cattivo gusto, 
crudeltà degni di un barbaro, induce 
a commettere azioni efferate, disumane. 
Oltre il mare 
nell’africo cielo 
il supersonico 
disperde il tricolore. 
Nella desertica terra 
il libero mercato 
esporta democrazia 
disperde fratellanza. 
Nell’oscura piazza benedetta 
il mercenario del capitale 
inneggia al caduto 
disperde memorie. 
L’ innocente bambino 
piange disperato 
con in mano 
il giocattolo rotto. 
-Renzo  Mazzetti- 
(25 settembre 2009)



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