IL COLLE DI GIOTTO

martedì, 11 marzo 2014

IL COLLE DI GIOTTO

Nel paesaggio risalta un particolare significativo: il colle di Giotto. All’orizzonte appenninico la luce evidenzia il contorno inconfondibile del piccolo gobbo ripieno di giallo e marrone, verde e celeste, pennellate di un tenue acquarello. Sul velo sfumato, timido e delicato, naturalmente costruito, appare, apre lo sguardo, addolcisce l’occhio, diletta la fantasia in originali varietà. L’intimo sensibilizzato sprigiona l’umanità con velleità artistiche e, ogni qualche secolo, provoca un genio d’immortalità nelle opere celestiali. In gara con il creato pulsano felicità. (Tratto dai racconti di Maya).

FANTASTICA     SINTESI
Stasera ho ripercorso
come turista curioso
quei luoghi vicini
eppur finora sconosciuti.
Scoperti per loro grazia
e ricercati di nuovo
per il bisogno di rivedere
amate sembianze
che al mio intimo ansioso
donano inusitate speranze.
Rimirare il paesaggio
con nuovi occhi sognare
dell’intatto etrusco
dalla modernità nascosto
dalla insensibilità dimenticato.
Trafigge la bellezza naturale
il raffigurar di ruderi
famosi nel tempo trascorso.
Non si può ignorare
il palpitare del cuore natìo
che vuole vivere
nell’insieme uniti
passato-presente-futuro.
E’ il canto
dell’amore incompreso
questo?
Non so.
La mia terra ancora ricerco
nel volteggiar amo apparir fantasma
Principe ogni-presente
ombra invisibile ma percepito
in ispirito gioirle vicino.
Ah, donzella castellana!
Nel collinoso bosco fantastico
camminiamo misteriosi.
Ma è un sogno finito?
-Renzo   Mazzetti-
(Volterra, anno 1998)


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