DAL BARBIERE
mercoledì, 15 gennaio 2014
DAL BARBIERE
Nella bottega del barbiere possiamo leggere oltre al
giornale, ovvero “La Nazione” per i fiorentini, il settimanale “Panorama” e
qualche libro giallo da prendere in prestito per conoscere l’assassino
tranquillamente a casa. La bottega è diventata un luogo di ritrovo per la
lettura, la discussione, farsi la barba, lo shampoo e il taglio dei capelli.
Foresto smette di leggere solo con gli occhi e prosegue ad alta voce: “i governanti
montano e smontano al potere, ignorano gli affari collettivi oppure li usano
come pretesti per le soluzioni che danno ai loro problemi, personali o di
gruppo… la gente avverte di non essere la destinataria privilegiata della
politica, che vede trasformata in manovre, di cui ignora le ragioni e gli
sbocchi… riflettiamo su questo millenovecentosettantotto… la nostra vita
politica è dominata da fatti e conflitti largamente estranei ai nostri
problemi… la democrazia perde i consensi di cui ha bisogno e finisce per
morire… cresce la tendenza ad affidarsi al carisma dei capi e a svalutare
invece le capacità risolutrici del nostro sistema di governo… noi ci
allontaniamo dalla politica e la politica si allontana da noi”. Bravo Amato! La
prossima volta ti voto. (Ricordo da un racconto di Tirella).
Vedi: TRUFFE E TRAME (9 febbraio 2013)
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