LA QUISQUILIA
mercoledì, 4 dicembre 2013
LA QUISQUILIA
Ascanio torna frettolosamente dal mercato e senza dire
parola entra in casa, rovista tra le carte nel cassetto della madia e prende un
foglio, esce e si siede su di un gradino iniziando a leggere ad alta voce:
”Tutti i Paesi dell’Unione monetaria avranno un’unica moneta e trecento milioni
di persone utilizzeranno l’Euro come moneta contante. Tutte le imprese, le
banche, gli uffici, i negozi dovranno adottare l’Euro. Un Euro vale
millenovecentotrentasei virgola ventisette lire. Bisogna sapere che: il primo
gennaio duemiladue entreranno in circolazione le monete e le banconote in euro;
dal primo gennaio al ventotto febbraio duemiladue si potranno usare sia le Lire
sia l’Euro; dal primo marzo duemiladue non si potranno più usare le Lire, ma
solo l’Euro. Dobbiamo allora abituarci a valutare i prezzi e a fare i conti in
Euro”. Ascanio smette di leggere, guarda negli occhi la moglie ed esclama:
”Ladri! : al banco dove vi era il cartello con il prezzo di cinquemila Lire
hanno cancellato Lire e scritto Euro senza correggere la cifra. Gli spiccioli
non sono una quisquilia! e pensare che avevano promesso severi controlli!” .
(Ricordo da un racconto di Tirella). ………………………………………………………………………………………………………………………………………
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I T A
L I A
M I A
( parte )
Non è questa la patria in ch’io mi fido,
madre benigna et pia,
che copre l’un et l’altro mio parente?
Perdio, questo la mente
talor vi mova, et con pietà guardate
le legrime del popol doloroso,
che sol da voi riposo
dopo Dio spera: et pur che voi mostriate
segno alcun di pietate
vertù contra furore
prenderà l’arme e fia ‘l combatter corto:
ché l’antiquo valore
ne l’italici cor’ non è anchor morto.
-Francesco Petrarca-
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