FRATELLO PORCELLO
lunedì, 9 dicembre 2013
FRATELLO PORCELLO
Sulla collina ci sono ghiande grosse, genuine, saporite: sono una delle tante produzioni della stupenda natura italiana. Da sotto le querce centenarie, sanissime, si ammira un paesaggio unico, incantevole: a levante c’è un castello medioevale completo di turisti che a sentir parlare sembra di essere ritornati alla Torre di Babele; davanti si ammira la catena montuosa degli Appennini marmorei che mandano scintillii come le stelle nella notte di San Lorenzo; a ponente suggestiona il cangiamento del mare con l’isola d’Elba e Montecristo, immaginando Sardegna e Corsica. Un’aria profumata nel silenzio ristoratore culla così tanto che il tempo del sonno è il doppio di quello della veglia. Il fratello scoiattolo porta le provviste nella sua tana mentre fratello porcello gli dice che gli umani apprezzavano molto il porco perché del suo corpo non buttavano via nulla e lo sacrificavano continuamente sull’altare della barbara ingordigia, ultimamente oltre al sacrificio hanno aggiunto anche la tortura della continua sprezzante derisione. Sono solo un povero porcello, loro hanno sbagliato a fare la porca legge elettorale, io, cosa c’entro? (Ricordo da un racconto di Tirella).
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