IL FALEGNAME AMICO

 

domenica, 17 novembre 2013

IL FALEGNAME AMICO

Nella sezione c’è un via vai di gente ondeggiante nella pesante aria da camera mortuaria. Il segretario, con gli occhi lucidi e pieni di triste rabbia, con un gesto della testa saluta Luciano ( un operaio falegname democristiano – più cristiano che demo – e cislino sempre insieme nelle lotte dei lavoratori ) che è venuto ad esprimere la sua vicinanza per la perdita del partito comunista. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

LA   PREGHIERA  DEL  DISPERATO 
” Se un dio tutto mi ha strappato, 
travolto in maledizione sotto il giogo del destino, 
- rinunciare ai suoi mondi – a tutto – a tutto!- 
una cosa è rimasta, la vendetta, sì, mi è rimasta! ”. 
” Contro me stesso voglio vendicarmi con orgoglio; 
contro quell’Essere, che là troneggia in alto; 
sia pur la forza mia debolezza rabberciata 
e sia pure il mio stesso bene senza premio alcuno! ”. 
” Un trono io mi voglio costruire, 
fredda e immensa deve esserne la cima, 
bastione gli sia brivido sovrumano 
e suo signore sia la cupa pena! ”. 
” Chi con occhio sano guarda in alto, 
pallido mortalmente e muto torni, 
da cieco alito di morte afferrata, 
la felicità da sé si scavi la sua tomba ”. 
E i lampi dell’altissimo rimbalzino 
dall’alto, ferreo palazzo, 
se le mie mura, i miei atri egli infrange, 
ostinata li riedifica l’eternità.
-Karl  Marx-

 

LA SVOLTA DELLA BOLOG'NETTE (14 novembre 2013)


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