FUORIVIA
mercoledì, 18 settembre 2013
FUORIVIA
Originale splendente è Paesaggio con le uniche colline; la
campagna con le pregiate vigne, gli olivi, i frutteti, gli orti rigogliosi;
dopo la galleria intermittente appare Mediterraneo; poi Cielo sereno o
burrascoso con le nuvole leggere bianche o nere piangenti. Tutto vola ruotando
intorno al treno veloce ed il multicolore che, secondo la stagione, passa dal
colore giallo scuro marrone pastello, al chiaro bianco, al verde rosso
sfacciato; in alcuni tratti dello sfuggevole paesaggio, l’incantato sguardo, in
simbiosi con Sensibile, intravede l’immagine del tricolore tosco-italiano sullo
sfondo dominante d’intenso rosso color sangue internazionale operaio. La
fantasia, caricata al massimo in un crescendo di veloci sprazzi d’emozioni,
prepara l’arrivo all’impatto con l’agognato sublime artistico fiorentino. Ma,
all’uscita di Santa Maria Novella, che si vede? … : una baracca con l’insegna
della banca! Il grande Malaparte disse: l’Italia, senza la Toscana, non sarebbe
che un pezzo d’Europa. (Ricordo da un racconto di Tirella).
LA CANZONE DELLE
BANCHE
O Italia mia, vedo le banche e i parchi
Metallici presidii e l’eccedenza
Di carte consorziali,
Ma il marengo non vedo.
Non vedo il franco e il rame and’eran carchi
I nostri padri antichi. Or senza arredo
D’oro e d’argento vuote casse mostri.
Ohimè, quante cambiali
In lunga sofferenza!
E questo è peggio
Che tutte son di deputati nostri
Ricercanti il pareggio
Delle lor tasche, a spese
Del sempre mai diletto almo paese.
Tu, di forma sol vaga,
O Italia ipotecata,
Dormi tranquilla e paga
Sì, paga, Italia mia,
Le tasse a pagar nata
Nella prospera sorte e nella ria.
-Leopardi Risorto-
Commenti
Posta un commento