COLPE ALTRUI

 

domenica, 29 settembre 2013

COLPE ALTRUI

 

 La madre sente il bambino piangere, si volta e subito grida: ” Fermo! Fermo! lo afferra sotto le ascelle, lo mette a sedere, con molta attenzione gli toglie una scarpa e inizia a pulirla con uno straccio trovato fortunatamente lì per lì; dopo, mentre riallaccia la calzatura, conforta il figlio e dice: ”la colpa è di chi lascia la cacca del cane sul marciapiede”.

 

Affibbiare la colpa agli altri aiuta la crescita? oppure, al di là delle responsabilità e del civismo altrui, è meglio insegnare al proprio figlio di guardare dove mette i piedi per imparare a camminare bene ed evitare di calpestare chi è più piccolo di lui? (Ricordo da un racconto di Tirella).

 

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UNA   MOSCA   MORTA

 

Perché una mosca morta

 

non suscita alcun sentimento?

 

Eppure è un essere

 

nato, vissuto, ed’ ora è morto!

 

Ha imparato a muoversi,

 

a volare, a cibarsi.

 

Anch’essa avrà avuto

 

i suoi intimi ed esterni sentimenti:

 

la prima emozione

 

nel vedere le cose,

 

nell’assaporare l’aria,

 

nel sentire i primi rumori.

 

La sensazione nel primo volo

 

diventato cosa abituale

 

come il camminare perpendicolare

 

su di un vetro di una finestra.

 

Ha avuto i primi timori

 

dalle ombre delle mani.

 

Ha avuto l’ultima ossessione

 

nel volare attorno ad una lampadina

 

e sentirsi attratta dalla sua luce

 

e sentirsi bruciare dal suo calore.

 

Perché una mosca morta

 

non suscita alcun sentimento?

 

-Renzo  Mazzetti-

 

( NaturAmica, antologia – Ibiskos – Empoli – 2005 )

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