martedì, 2 aprile 2013
TRAVAGLIO GENERATIVO
Il saggio gioisce sempre della buona legge resa nota dagli
eletti. I costruttori di fontane sanno incanalare l’acqua, e gli armaioli
piegare le frecce: così i saggi piegano se stessi. Come la rupe robusta non
trema per il vento così i saggi non vacillano se sono fatti oggetto di lode o
biasimo. Gli uomini perbene si mantengono composti: non chiacchierano vanamente
per piacere agli altri e non manifestano emozioni visibili se toccati da un
dolore o da una gioia. Abbandonate le tenebre, il saggio resti nella chiarezza,
lasci la sua casa per la non casa nella solitudine dove non c’è piacere.
(Ricordo da un racconto di Tirella lettore di Buddha).
TRAVAGLIO GENERATIVO
Il sì diventa no, il no diventa sì,
il sì diventa contemporaneamente sì e no,
il no diventa contemporaneamente no e sì:
quindi i contrari si equilibrano,
si neutralizzano, si paralizzano.
La fusione di questi due pensieri contraddittori
costituisce un pensiero nuovo che ne è la sintesi.
Questo pensiero nuovo
si svolge ancora in due pensieri
contraddittori
che si fondono a loro volta
in una nuova sintesi.
Da questo travaglio generativo
nasce un gruppo di pensieri;
questo gruppo di pensieri
segue il medesimo movimento dialettico
di una categoria semplice
ed ha per antitesi
un gruppo contraddittorio.
Da questi due gruppi di pensieri
nasce un nuovo gruppo di pensieri
che ne è la sintesi.
Come dal movimento dialettico
delle categorie semplici
nasce il gruppo,
così
dal movimento dialettico dei gruppi
nasce la serie
e dal movimento dialettico delle serie
nasce l’intero sistema.
-Karl Marx-
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