BALZE E TANE
venerdì, 25 gennaio 2013
BALZE E TANE
O fortunati anche
troppo, se solo conoscessero i loro beni, gli agricoltori! Per loro,
spontaneamente, lontano dalla discordia delle armi, la terra giustissima fa
scaturire dal suolo facile sostentamento. Se l’alto palazzo dalle superbe porte
non versa fuori un onda immensa di salutatori mattutini da tutte le sue stanze;
se non ammirano a bocca aperta battenti variamente intarsiati di bella
tartaruga, vesti capricciose ricamate in oro e bronzi di Corinto, se la bianca
lana non è adulterata con la porpora assira e l’uso dell’olio limpido non è
guastato dalla cannella, ma invece una pace sicura e una vita che non sa di
inganni, ricca di beni diversi, ma il riposo nei vasti poderi, spelonche e
laghi naturali e frasche vallate amene, e muggiti di buoi e molli sonni al
riparo di un albero, tutto questo non manca. Lì balze e tane di animali
selvatici, una gioventù resistente al lavoro e abituata al poco, culto degli
dèi e venerazione dei genitori: fra loro la Giustizia segnò le sue ultime
impronte quando abbandonò la terra. (Meditazione su: Elogio della vita dei
campi di Virgilio).
A L L ’
O R T
O
All’orto! All’orto!
La terra non si ribella?
Tutto accetta, supina soccombe?
Sdegnata si ritrae vergognosa?
Senza un pizzico di fantasia?
Senza alcuna umana utilità?
Veramente è persa la speranza?
Non più riposa saggio nel sogno?
Funziona bene il tubo digerente?
Rutta liberamente sazio il consumatore?
Sgomita sculettando il mercato spensierato.
Verdure genuine, verdure genuine!
-Renzo Mazzetti-
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Conoscere per cambiare,
cambiare per conoscere.
-Renzo Mazzetti-
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